tetraetil- Prefisso che indica la presenza di quattro gruppi etilici nella molecola di un composto chimico. Tetraetilammonio Catione monovalente, di formula −N+(C2H5)4, presente in numerosi composti. Tetraetilbenzene Idrocarburo alifatico, di formula C6H2(C2H5)4, di cui sono possibili più forme isomere. Tetraetilftalammide Ammide dell’acido ftalico, di formula C6H4[CON(C2H5)2]2; cristalli incolori, di sapore amaro, dall’odore caratteristico, solubili in acqua, dotati di proprietà analettiche circolatorie. Tetraetilgermanio Composto organometallico, di formula Ge(C2H5)4; liquido incolore, insolubile in acqua. Tetraetilpirofosfato Composto di formula (C2H5)4P2O7; liquido da incolore a giallognolo, miscibile con l’acqua e con i solventi organici; in soluzione acquosa si idrolizza rapidamente dando acido dietilfosforico, non tossico. Dotato di elevata tossicità, si usa come insetticida, ma va trattato con particolare cura. Le malattie da tetraetilpirofosfato colpiscono soprattutto gli agricoltori; la patogenesi consiste nell’inibizione di alcuni enzimi organici e, elettivamente, della colinesterasi, con secondario eccitamento del sistema parasimpatico. I disturbi conseguenti, di tipo essenzialmente acuto e subacuto, consistono in malessere generale, cefalea, vertigini, diarrea, vomito, sudorazione intensa e contrazioni muscolari di tipo convulsivo; caratteristica è la caduta del tasso di colinesterasi. La cura si basa sulla somministrazione di atropina o di altri parasimpaticolitici.