(o Theuth; gr. Θώϑ o Θεῖϑ) Dio egizio. Il centro del suo culto fu a Ermopoli, dove T. era considerato il dio supremo che aveva creato con la parola un gruppo di otto dei paredri, l’Ogdoade. È dio lunare, rappresentato talvolta come ibis (o uomo ibiocefalo), talvolta come babbuino. Nella redazione arcaica del mito di Oro (o Osiride) e Seth è l’alleato del secondo, in quella più recente è invece colui che compone la lotta. Nel mito solare funge da visir di Ra. È venerato come dio della scrittura, delle formule divine e magiche, della giustizia dell’aldilà, dove pesa le anime dei morti nel giudizio. Nel rituale è il sostituto di Seth dal momento in cui questi ha assunto un carattere di divinità maligna. Dai Greci identificato con Ermes, sotto questo nome passò come autore di vari opuscoli di carattere esoterico, legati alla tradizione platonica religiosa dell’età ellenistica, noti come Corpus Hermeticum (2°-3° sec. d.C.; ➔ ermetismo).