trascendenza In filosofia, in generale la proprietà o la qualità di qualcosa che si trova al di là, va oltre un determinato ambito, e in questo senso t. è l’opposto di immanenza che indica invece ciò che si risolve o permane dentro un determinato ambito. In senso ontologico o metafisico il concetto di t. viene per lo più a coincidere con quello di realtà soprasensibile e, nel cristianesimo, con quello di Dio inteso come persona e creatore libero del mondo, pertanto contrapposto a tutte le concezioni ‘immanentistiche’ volte a identificarlo con la natura.
Nel 20° sec., soprattutto con la fenomenologia e l’esistenzialismo, si è affermata una concezione più complessa di t., considerata non tanto come qualità di una realtà in sé, quanto piuttosto come funzione costitutiva della finitezza umana; l’esistenza umana nella sua individualità e temporalità scopre infatti il proprio limite nell’impossibilità di una qualsiasi oggettivazione razionale della t. e al tempo stesso nella continua insopprimibile tensione e apertura verso di essa.