tribuno della plèbe Nell'antica Roma, denominazione attribuita ai capi della plebe eletti annualmente, istituiti nel 494 a.C. Il potere dei t. della p., fondato su giuramento di fedeltà della plebe stessa, fu in origine di carattere rivoluzionario, poiché essi potevano invalidare atti o sentenze dei magistrati ritenuti lesivi dei diritti di un plebeo, nonché riunire i concili della plebe e promuovere i plebisciti. Quando questi (legge Ortensia, ca. 287 a.C.) furono equiparati alle leggi, i t. della p. divennero veri e propri magistrati. Protagonisti della vita politica in età repubblicana, furono esautorati in età imperiale.