(ted. Tübingen) Città della Germania (85.344 ab. nel 2008), nel Baden-Württemberg, 28 km a SO di Stoccarda, sul fiume Neckar. È uno dei più importanti centri culturali della Germania, sede di università, di vari istituti di ricerca e di musei. Industrie tessili, alimentari, meccaniche.
Ricordata come fortezza dal 1078, era sede di una famiglia di conti, i quali divennero nel 1148 conti palatini in Svevia. Dal 1231 è attestata come città. L’importanza della famiglia comitale andò diminuendo nei sec. 13° e 14°, in seguito alle continue spartizioni territoriali. Divisasi la famiglia dei conti in quattro linee, T. passò sotto la signoria della linea di Herrenberg, e fu poi venduta nel 1342 al conte Ulrico III di Württemberg. Sotto i conti di Württemberg conobbe una nuova fioritura. Il conte Eberardo, che ne fece la sua residenza, vi fondò nel 1477 l’università, che divenne subito uno dei principali centri della cultura tedesca, e nel 1493 concesse alla città nuovi diritti civili. Nel 1534 T. accolse la Riforma e la sua università divenne una roccaforte dell’ortodossia luterana. T. fu presa nel 1519 dalla Lega delle città sveve, nel 1647 da H. de Turenne e nel 1688 nuovamente dai Francesi. Dal 1536 all’università si affiancò lo «Stipendium» (detto poi Stift), sorta di collegio per la preparazione dei pastori.
Scuola di T. L’orientamento che la facoltà teologica dell’università di T. prese in seguito all’insegnamento di G.C. Storr (1777-97). Abbandonata la più stretta ortodossia luterana, la facoltà, già sotto l’influenza delle correnti pietistiche (con il loro intenso spiritualismo, le prospettive antintellettualistiche ecc.), si aprì alle contemporanee tendenze della cultura europea (illuminismo, kantismo); è in questo ambiente culturale che si formarono F. Schelling e G.W.F. Hegel. Nuova Scuola di T. Ulteriore fase della facoltà teologica dell’università di T., iniziata con la sua riorganizzazione dopo la crisi dell’età napoleonica: il suo iniziatore fu F.C. Baur, che applicò alla storia del cristianesimo e della teologia il suo radicale hegelismo; uno dei suoi più noti rappresentanti fu D.F. Strauss, attorno alla cui tesi del «mito di Cristo» si svolse una larghissima polemica. Tra il 1842 e il 1857 la scuola ebbe il suo organo nei Theologische Jahrbücher.