(o Val Sesia) Grande valle trasversale delle Alpi Occidentali, incisa dal fiume Sesia per circa 70 km tra il versante sud-orientale del massiccio del Monte Rosa e lo sbocco in pianura (presso Romagnano Sesia). La sezione più alta (Val Grande), che si allunga per una quarantina di kilometri dalle falde del Monte Rosa fino a Varallo, è caratterizzata da forte pendenza, andamento tortuoso e paesaggi boschivi assai pittoreschi. Nella Val Grande (e nelle valli dei torrenti Sermenza e Mastellone, che vi confluiscono da sinistra) sorgono attrezzati centri turistici come Riva Valdobbia, Rima, Fobello e, fra tutti il più noto e il più elevato (1191 m), Alagna Valsesia.
Il possesso della V. fu conteso per secoli da Novara e Vercelli. Nel 999 Ottone III confermava il dominio di vastissimi territori in V. al vescovo di Vercelli, ma nel 1025 Corrado II donava questi stessi beni al vescovo di Novara. Nell’11° sec. ci fu una continua inframmettenza novarese in Valsesia. La tradizione filo-novarese spinse i Valsesiani a costituire, contro i feudatari e contro Vercelli, una università, con centro principale a Varallo, e dal 1275 libera anche dal protettorato novarese. Al principio del 14° sec. la V. fu turbata dalle lotte tra i seguaci di Fra Dolcino e i vescovi di Vercelli e di Novara. Venuta in possesso dei Visconti (1365), confluì con lo Stato milanese sotto il dominio spagnolo. Durante la guerra di successione spagnola, a seguito della vittoria di Torino, la V. passò ai Savoia (1707), conservando statuti e privilegi fino al 1770. Durante il periodo francese alcuni Comuni della valle andarono alla Francia. La Restaurazione riunì i territori della V., che nel 1819 fu costituita a provincia, abolita poi nel 1836, ripristinata nel 1844. Nel 1859 entrò a far parte della provincia di Novara, nel 1927 di quella di Vercelli.