varice Dilatazione permanente di una vena con alterazione regressiva delle sue pareti. Le v. possono essere primitive, congenite o connesse a ipoplasia della tunica muscolare delle vene, oppure secondarie ad alterazioni generali o locali del circolo venoso, capaci di aumentare, con diverso meccanismo, la pressione venosa distrettuale. Con relativa frequenza si sviluppano a carico delle vene superficiali degli arti inferiori (vene varicose), ma possono assumere particolare rilievo clinico in altre sedi, per es. la mucosa nasale e quella esofagea e gastrica. Varicosità è detto il rigonfiamento segmentario di un organo tubolare, quali le vene e le fibre nervose mieliniche in degenerazione. Varicocele è la dilatazione varicosa del plesso pampiniforme del testicolo, frequente nei giovani e legata di solito a condizioni costituzionali. Si manifesta per lo più a sinistra, essendo condizioni favorevoli la maggior lunghezza della vena spermatica di questo lato e il suo sbocco ad angolo retto nella vena renale. Appare come una tumefazione irregolare nello scroto, che si accentua durante gli sforzi. Le forme molto accentuate e non sottoposte a trattamento chirurgico (varicocelectomia) possono, con il tempo, provocare ipotrofia del testicolo. Per analogia, nel sesso femminile, varicocele pelvico, lo stato varicoso del plesso venoso ovarico e uterino, per lo più connesso a insufficienza venosa costituzionale.