Pseudonimo del drammaturgo e poeta italiano Alessandro Orengo (Pavullo nel Frignano 1922 - Genova 2010). Di professione magistrato, F. è stato autore di numerosi testi teatrali, in cui si manifesta una spiccata tendenza a una drammaturgia di forte impegno civile e di riflessione storica: Ifigenia non deve morire (1963); Il processo di Savona (1965); Cinque giorni al porto (in collab. con L. Squarzina, 1969); Discutendo di Solženicyn (1974); Dialoghi della resistenza (1975); Rosa Luxemburg (in collab. con L. Squarzina, 1976); Il filosofo e l'indovino (1986); La strega di Palato (2002). Le sue commedie sono state raccolte in due volumi, curati da R. Trovato: Parola di teatro (1992) e Vero e verosimile (1998). Della produzione poetica, si ricordano: Corno alle Scale (1981); Fuga dei versi (1986); Poetando cose (1990); Signora d'Albuison (1996); Svolte (1998); Intra domus (2003). Ha anche tradotto le commedie di Plauto e Terenzio e le tragedie di Seneca, Euripide e Sofocle.