Serie o insieme di suoni articolati emessi dall’Uomo, prodotti dalle vibrazioni delle corde vocali nella laringe durante l’espirazione dell’aria e fatti risuonare all’interno della faringe, della cavità orale e delle fosse nasali che ne determinano il timbro. Canale vocale Il canale per cui passa la v., costituito dalla cavità orale, con il retrobocca, ed eventualmente dalla cavità nasale; è aperto nella pronuncia delle vocali, chiuso o semichiuso in quella delle consonanti.
In musica, le v. maschili e femminili si distinguono per la loro estensione e per la posizione che ciascuna di esse occupa nella serie delle ottave, dalla più grave alla più acuta: v. di basso, baritono, tenore, contralto, mezzosoprano, soprano (con le loro diverse specificazioni: basso profondo, basso-baritono, tenore di forza, tenore di grazia, soprano drammatico, soprano leggero ecc.); si distingue inoltre una v. di petto e una v. di testa a seconda che essa risuoni nella cavità inferiore o superiore dell’apparato vocale. Le v. infantili, quelle falsettiste e anche le femminili sono dette v. bianche; i cori possono essere a v. pari (soli uomini o sole donne) e a v. miste (di uomini e di donne). Il termine v. è usato anche per indicare ognuna della parti melodiche che formano una composizione polifonica (mottetto a 4 voci, fuga a 3 v. ecc.); ogni v. può essere affidata a uno o a più esecutori.