Regista cinematografico (Penza 1893 - Dubulta, Riga, 1953). Costretto a interrompere gli studi per lo scoppio della prima guerra mondiale, in seguito frequentò la scuola di cinema di Mosca e il laboratorio sperimentale di L.V. Kulešov, accostandosi al cinema come sceneggiatore, aiuto-regista, attore e infine regista. Realizzò tre film di capitale importanza per la storia del cinema, per la rigorosa composizione dell'immagine e la costruzione di un incalzante ritmo narrativo attraverso il montaggio: Mat´ (La madre, 1926), Konec Sankt-Peterburga (La fine di San Pietroburgo, 1927) e Potomok Čingis-chana (Tempeste sull'Asia, 1928). Più accademici i successivi Dezertir ("Il disertore", 1933), Suvorov (1941), Admiral Nachimov ("L'ammiraglio Nachimov", 1948), mentre con Vozvraščenie Vasilija Bortnikova ("Il ritorno di Vasilij Bortnikov", 1953) P. tornava all'indagine individuale e intimista a lui più congeniale. P., che fu anche attore (Novyj Vavilon, Nuova Babilonia, 1929; Ivan Groznyj, Ivan il terribile, 1944), ha lasciato importanti scritti teorici (Kinorežissër i kinomaterial "Il regista cinematografico e il materiale cinematografico", 1926; Kinoscenarij. Teorija scenarija "La sceneggiatura cinematografica. Teoria della sceneggiatura", 1926; Aktër v fil´me "L'attore nel film", 1934; ecc.) tradotti in italiano da U. Barbaro e riuniti nell'utile antologia La settima arte (1961).