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yoga

Dizionario di Medicina (2010)
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yoga


Insieme di tecniche di regolazione della mente e del corpo che, in forme anche molto diverse tra loro, ha interessato varie tradizioni del pensiero indiano. La parola viene da yuj, antica radice indiana che significa «aggiogare», «mettere sotto controllo». Al tempo stesso nella parola c’è anche il significato di «legame», «unione».

La tradizione vedica

I testi più antichi dove si trova una trattazione ampia dello y. sono le Upanisad (8°-6° sec. a.C.), opere conclusive del grande corpus dei Veda, che raccoglie i testi indiani più remoti. La sintesi antica più sistematica è opera di Patañjali, a cui sono attribuiti gli Yogasutra (195 aforismi sullo y.) databili 2° sec. a.C. Questo testo, definito anche y. classico, ne chiarisce subito lo scopo principale: «arrestare le funzioni della mente». Il cultore dello y. (uomo: yogin; donna: yoginī), secondo Patañjali, si avvia in un cammino con otto rami o membra (anga), che nei primi cinque prevede precetti morali (non violenza, purezza, astinenza dal furto e altro), combinati con tecniche di controllo del corpo tramite posizioni (asana) e di controllo del respiro (prānāyāma). Gli ultimi tre stadi sono invece di tipo prettamente meditativo: concentrazione (dhāranā), meditazione (dhyāna), contemplazione totale (samadhi). A partire dal 12° sec. vengono prodotti manuali di Hathayoga che ne accentuano il carattere di «yoga della forza e dello sforzo», facendone una disciplina a sé e non un gradino del cammino di Patañjali.

Lo yoga e la medicina

Dopo la Seconda guerra mondiale, la diffusione dello y. in Occidente procede, sostanzialmente, secondo due vie: Hathayoga (spesso identificato tout court come y.) e meditazione, anche se non mancano esperienze unitarie. In medicina abbiamo evidenze di efficacia dello Hathayoga in gravidanza e nell’infanzia per patologie allergiche, mentre maggiori e più diffuse sono le evidenze relative all’impiego delle tecniche meditative in importanti patologie dell’adulto: da quelle cardiovascolari, ai disturbi dell’umore, fino alle patologie tumorali e da disregolazione immunitaria.

Vedi anche
tantrismo Indirizzo di pensiero che ha influenzato tutti i grandi sistemi religiosi dell’India (induismo, buddhismo, jainismo) e che come componente del buddhismo è presente anche fuori dall’India, soprattutto in Tibet, in Cina e in Giappone. ● È difficile darne una definizione per la varietà delle forme e per ... brahmanesimo Fase di sviluppo della storia religiosa dell’India, iniziata nel 2° millennio a.C. e durata fino alla metà del 1° d.C., in cui l’elemento culturale predominante è dato dalla religiosità e dalla speculazione, mentre l’istituzione dell’ordinamento castale assicura la supremazia dei sacerdoti ( brahmani). ... induismo Termine moderno, derivato dal nome del fiume Indo, che all’inizio del 19° sec. i Britannici iniziarono a usare per designare il complesso di credenze e pratiche religiose della vasta popolazione dell’India che non risultava né musulmana né appartenente ad altre religioni. Accettato dagli Indiani come ... Mircea Eliade Eliade ‹-i̯à-›, Mircea. - Storico delle religioni e scrittore romeno (Bucarest 1907 - Chicago 1986). Ebbe fama internazionale come storico delle religioni, approfondendo in particolare lo studio dell'interiorità dell'esperienza di devozione, da lui intesa come tentativo tipicamente umano di contrapporre ...
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    Enciclopedia on line
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    Enciclopedia Italiana (1937)
    Ambrogio Ballini . Esposizione sistematica dei mezzi ascetici atti a far raggiungere la liberazione finale (l'emancipazione, cioè, dal ciclo delle esistenze e quindi dal dolore) e il conseguimento di poteri sovrannaturali da parte di colui. che di tali mezzi s'è reso padrone (yogin). Compreso dalla ...
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Vocabolario
yòga
yoga yòga s. m. [voce sanscr. ‹i̯óoġa›, che significa propr. «unione, congiunzione (dell’uomo con la divinità)»], invar. – 1. Termine con cui viene indicato un vasto complesso di tecniche ascetiche, praticate già nell’India prearia e, in...
antigravity yoga
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