Antica famiglia fiorentina, che ha come capostipite un Abate d'Ildebrandino della Lombarda, console nel 1176. Ebbe le proprie case presso Orsammichele; seguì, dopo l'uccisione di Buondelmonte de' Buondelmonti, la parte degli Uberti divenendo ghibellina. Guelfo nero fu invece Neri degli A., ricordato da Dino Compagni per aver avvelenato nel 1298 alcuni dei Cerchi prigionieri in sua custodia e per aver tentato d'incendiare Firenze, per ordine dei capi neri, nel 1304. La famiglia, forse perché estinta, scompare da Firenze nel sec. 15º. Vi appartenne quel Bocca, che Dante (Inf., XXXII) colloca fra i traditori politici, perché nella battaglia di Montaperti (1260), tagliando la mano di Iacopo dei Pazzi che portava la bandiera della cavalleria fiorentina nella quale egli stesso militava, provocò, con la caduta di essa, disordine nella schiera e quindi la sconfitta. Non si sa invece se appartenne alla famiglia degli A. o a quella dei Donati quel Buoso, che Dante (Inf., XXV) pone tra i ladri.