Operazione mediante la quale nei motori a combustione interna, inizia la combustione della miscela carburante-aria o del combustibile liquido polverizzato. L’a. elettrica utilizza la scintilla che si fa scoccare tra due punte portate nell’interno del cilindro dalla candela. In talune applicazioni, per motivi di sicurezza e per ottenere una combustione più regolare e più rapida, si ricorre a un doppio sistema di accensione con due candele per cilindro. Nei sistemi di a. elettrica, a bassa tensione, usati in passato, la scintilla era prodotta dall’extracorrente di apertura di un circuito a forte induttanza. Seguì il sistema con magnete ad alta tensione, con indotto a doppio avvolgimento, e poi quello con spinterogeno, che utilizza un elevatore di tensione tipo rocchetto di Ruhmkorff. È oggi diffuso un dispositivo che fa uso di transistori con funzione di interruttori del circuito di accensione. I motori Diesel sono ad autoaccensione, in quanto la compressione adiabatica dell’aria nel cilindro ne eleva talmente la temperatura che il combustibile iniettato brucia spontaneamente.
Si chiama ordine di a. l’ordine nel quale si succedono le a. nei cilindri di un motore: è determinato da ragioni di equilibramento delle parti dotate di moto rotatorio e di moto alterno, dipende dal tipo di motore (a cilindri in linea o a cilindri radiali, a stella) e dalla disposizione dei cilindri (a V, a W, a file opposte, per quelli in linea; a semplice o doppia stella, per quelli a stella).
Anticipo dell’a. Comando che nei motori a scoppio anticipa lo scoccare della scintilla (cioè l’inizio dell’a. della miscela), rispetto al punto morto superiore, misurato dall’angolo di anticipo che è quello descritto dalla manovella nel tempo tra i due istanti indicati. La necessità dell’anticipo nasce dal fatto che la miscela impiega un certo tempo a bruciare ed è desiderabile che la spinta dei gas combusti sul pistone, per il migliore sfruttamento, si eserciti quanto più a lungo possibile durante l’espansione e che perciò la miscela venga incendiata prima che questa abbia inizio. Il periodo di tempo che la miscela impiega a bruciare è grosso modo costante, ed è perciò comprensibile come in mancanza dell’anticipo i gas agiscano sullo stantuffo tanto più brevemente, quanto più elevata è la velocità di rotazione del motore. Ne risulta che l’anticipo deve essere tanto maggiore quanto più elevato è il numero di giri del motore nell’unità di tempo. L’anticipo è regolato sia manualmente, sia automaticamente e sono oggi frequenti dispositivi elettronici di variazione dell’a. (da 15° fino a 35°) in funzione delle condizioni di funzionamento del motore. Notevole è l’influenza dell’angolo dell’a. sulla qualità e quantità delle emissioni inquinanti allo scarico dei motori.