Recipiente che contiene l’acqua benedetta, posto di solito all’ingresso della chiesa. Il suo uso si diffuse dal 10° sec., in relazione con la consuetudine dell’aspersione domenicale, ossia con la possibilità di segnarsi con l’acqua benedetta per chi non aveva potuto assistere alla cerimonia. Non può precisarsi da quando l’a. abbia collocazione stabile, come piccola vasca sporgente dalla parete o da un pilastro, o a sé stante, come conca sorretta da una base o piedistallo.
Da forme inizialmente semplici acquisì ricchezza e monumentalità soprattutto con il Rinascimento e il Barocco, sia nella forma della vasca (modanata, a valva di conchiglia, con una figura sorgente al centro) sia nella base, di elegante disegno o figurata. Si ebbero anche a. domestiche (spesso poste nella camera da letto) e mobili, realizzate in argento, avorio, rame; un tipo particolare di queste è costituito da un secchiello metallico, usato per benedire cose e persone fuori dalla chiesa. In alcune regioni d’oltralpe a. sono poste – secondo un antico uso – ai piedi delle tombe.