Termine riferito ad animali e piante che vicono nell’acqua, dove la vita ha avuto origine, anche se in seguito alcuni esseri viventi si sono adattati alla vita terrestre.
Fauna a. È costituita sia da animali che si sono secondariamente riadattati alla vita a., nel mare e nell’acqua dolce, grazie ad adeguamenti morfologici e fisiologici soprattutto della respirazione e della locomozione, sia da animali tipicamente a. (Protozoi, Celenterati, Platelminti, Anellidi, Nematelminti, Molluschi, Echinodermi; fra gli Artropodi i Crostacei, e fra i Vertebrati i Pesci). Quest’ultimi respirano assumendo l’ossigeno disciolto nell’acqua, attraverso le branchie o la cute, mentre i primi respirano aria atmosferica risalendo in superficie (Pinnipedi, Cetacei, parecchi Insetti ecc.) oppure hanno adattato i propri organi respiratori di tipo aereo o ne hanno sviluppati altri (molte larve d’Insetti). Nei Vertebrati prevale l’aspetto pisciforme, negli animali planctonici (➔ plancton) sono comuni gli organi di galleggiamento. Alcune forme a. sono legate all’acqua dolce (limnofile o limnobie), altre all’acqua salata (alofile o alobie). Gli animali che sopportano grandi scarti di salinità sono detti eurialini (contrapposti agli stenoalini).
Flora a. È costituita dalle idrofite o piante a., che vivono nell’acqua dolce o salata, sommerse o in parte emerse. Nelle Cormofite mancano stomi, cuticola, cera nell’epidermide, i tessuti fogliari sono meno differenziati, i vasi acquiferi (trachee e tracheidi) ridotti, manca un apparato assorbente per l’acqua, c’è abbondanza di lacune aerifere nei vari organi e un accentuato sviluppo di parenchimi lassi. La profondità alla quale vivono le idrofite sommerse è legata alla penetrazione della luce: nel mare cessano già a 100-150 m, giungendo eccezionalmente fino a 300 m di profondità.