supersonico, aeroplano Velivolo che può volare a velocità superiore a quella del suono e quindi superiore a Mach 1. I primi voli s. risalgono alle sperimentazioni dello statunitense C. Yeager che con l’aereo a razzo Bell X-1, lanciato a 11.000 m da un aereo madre, raggiunse dapprima Mach 1,06 (1947) e successivamente Mach 1,7 (1949). Quei voli evidenziarono il fatto che, quando un aereo raggiunge il Mach critico (➔ supercritico), si verificano un sensibile aumento della resistenza aerodinamica, una notevole diminuzione della stabilità e della governabilità del velivolo accompagnate dall’insorgenza di forti e pericolose vibrazioni. Gli aerei militari s. oggi in servizio sono ad ala a delta, con bordo di attacco pronunciatamente volto all’indietro (fino a 60°), o ad ala a geometria variabile (freccia da 20 a 70°), sono muniti di postbruciatori in grado di raddoppiare la spinta delle turbine e possono operare a velocità che in quota superano Mach 2,5. Nel campo dell’aviazione commerciale l’era degli aerei s. iniziò con il quadrimotore sovietico TU-144 (1969), cui fece seguito pochi mesi dopo il franco-britannico Concorde, entrambi in grado di superare la velocità di Mach 2 (➔ aeroplano).