Letteratura relativa ai santi. Comincia con i primi secoli della storia della Chiesa e si protrae fino ai nostri giorni, sempre dominata e caratterizzata da intenti di edificazione, ma influenzata anche dal gusto e dalle tendenze culturali delle diverse epoche. La necessità di difendere il culto dei santi dagli attacchi dei protestanti, insieme con il sorgere dell’erudizione storica, indusse allo studio critico dei documenti riguardanti martiri, confessori ecc., distinguendo quelli attendibili da quelli leggendari. Nacque così l’a. critica, o scientifica, per opera soprattutto della Società dei Bollandisti, fondata in Belgio nel sec. 17° da J. Bolland (➔), che raccoglieva il gruppo di gesuiti editori degli Acta Sanctorum. L’opera monumentale, nella quale i diversi Atti erano posti secondo l’ordine cronologico della celebrazione annuale liturgica dei santi, proseguì fino al 1773 (cioè fino alla soppressione della Compagnia di Gesù) arrivando al 7 ottobre. Nel frattempo si ebbero altre raccolte di carattere simile (per es., quelle di F. Combefis, Parigi 1660, e di T. Ruinart, Parigi 1689) e importanti studi di erudizione storica e letteraria. Il lavoro agli Acta Sanctorum fu ripreso nel 1843, anche con nuove edizioni di volumi già apparsi, e continua tuttora con sviluppi che hanno fatto dell’a. una vera scienza criticamente fondata. Un importante contributo alla conoscenza dei manoscritti agiografici è stato dato dal tedesco A. Ehrhard; fra gli italiani, sono da ricordare soprattutto F. Lanzoni e P. Franchi de’ Cavalieri.