Filosofo e psicologo (Leopoli 1853 - Graz 1920). Dopo un periodo di studio dominato da interessi storici, si dedicò alla filosofia, sotto la guida di F. Brentano. Dal 1882 all'univ. di Graz, vi fondò tra il 1886 e il 1887 il primo laboratorio di psicologia sperimentale in Austria, influenzando notevolmente lo sviluppo delle ricerche psicologiche in senso scientifico. M. può essere considerato il fondatore della cosiddetta teoria degli oggetti; in questa teorizzazione l'oggetto è concepito come oggetto puro, oggetto in quanto tale, indipendentemente dalla sua effettiva esistenza. Questa assunzione dell'oggetto come il genere più ampio, di cui possono ricercarsi soltanto differenze specifiche, permette una classificazione degli oggetti basata su una loro caratteristica fondamentale, quella cioè di sussistere come correlati di processi psichici (rappresentazioni, pensieri, sentimenti, desiderî). La dottrina di M. rappresenta un originale sviluppo delle dottrine di Brentano, contemporanea all'affermarsi della fenomenologia husserliana. Tra i suoi scritti: Psychologischethische Untersuchungen zur Werttheorie (1894); Über Annahmen (1902); Über die Stellung der Gegenstandstheorie im System der Wissenschaften (1907); Gesammelte Abhandlungen (3 voll., 1913 e segg.); Über Möglichkeit und Wahrscheinlichkeit (1915).