Ripetizione, esatta o approssimativa, spontanea o ricercata, di lettere o sillabe, di solito iniziali, di due o più vocaboli successivi. Non è rara presso gli antichi autori latini; nell’antica poesia germanica è elemento fondamentale del verso; nelle lingue odierne si conserva anche in alcune locuzioni consuetudinarie (bello e buono, senza capo né coda).
Per analogia con l’a. verbale si è riconosciuta anche un’a. musicale nella ripetizione sia di suoni sia di accordi, particelle ritmiche, intervalli accentati metricamente o pateticamente ( a. forti), o nella ripetizione, nel tema, degli elementi melodici, ritmici o armonici in tempi deboli ( a. deboli).