tema linguistica In linguistica, la parte di una parola che resta tolta la desinenza. Un tema può essere radicale, ossia constare della sola radice: radice dŭc- di dux «condottiero», radice dū̆c di dūco «conduco»; oppure formato per mezzo di un suffisso: se direttamente dalla radice (es., dūco- in dūcu-nt «conducono», duc-tōr «guida»), si chiama primario, e così anche quello radicale; se da un altro t., secondario. A seconda che costituisca un nome o una forma di verbo finito, il t. sarà nominale (duc-, ductōr-) o verbale (dūcēbā- dell’imperfetto, dūx- del perfetto ecc.).
Con altra accezione, il termine indica, in contrapposizione a rema (➔), l’elemento di un enunciato o di una serie di enunciati portatore dell’informazione già nota e alla quale se ne aggiungono altre nuove. musica L’idea musicale, formata da peculiari elementi melodici, ritmici e armonici, destinata, nel corso della composizione, a vari sviluppi e modi di elaborazione. Pur avendo subito nel tempo una serie di trasformazioni che ne hanno modificato il carattere e le funzioni, si può affermare che il t. e i procedimenti di sviluppo e variazione a esso connessi costituirono la base della tecnica compositiva occidentale (in particolare tra il periodo tardo-rinascimentale e i primi decenni del 20° sec.). Successivamente il t. ha continuato e continua a costituire un elemento basilare delle tecniche musicali popolari, mentre sul piano della musica colta la sua importanza come elemento costruttivo si è ridimensionata con l’introduzione di procedimenti atematici.