Corrispondenza fisiologica, ossia identità o somiglianza delle funzioni di organi per altri versi disparati (le somiglianze anatomo-morfologiche, relative al valore architettonico e costituzionale delle parti, sono dette ‘omologie’). Sono, per es., organi tra loro analoghi i polmoni dei mammiferi, le branchie dei pesci e le trachee degli insetti; organi che possono non avere tra loro alcuna omologia.
Procedimento mediante il quale l’interprete del diritto, qualora vi sia una lacuna (ovvero quando un caso o una materia non siano espressamente disciplinati), applica le norme previste per casi simili o materie analoghe (art. 12 disp. prel. c.c.). In particolare, occorre distinguere tra la cosiddetta a. legis, procedimento con cui l’interprete dalle norme esistenti sopra una data materia risale al principio che le governa (ratio legis), per rinvenirvi una regola più ampia che valga a ricomprendere anche i casi non espressamente previsti, e la cosiddetta a. iuris, categoria più discussa con la quale si intende comunemente il ricorso ai principi generali dell’ordinamento giuridico dello Stato, quando l’a. legis non sia riuscita a risolvere il caso. L’applicazione dell’a. non è consentita per le leggi penali ed eccezionali (art. 14 disp. prel. c.c.), che comunque ammettono l’interpretazione estensiva. Non è sempre facile, tuttavia, distinguere in concreto tra l’uno e l’altro istituto; anzi, spesso, l’interpretazione dichiarata estensiva serve a eludere i divieti di applicazione analogica.
Nella logica, si dice analogiaa. del termine la proprietà che ha un termine o predicato di dirsi in senso non totalmente diverso di cose totalmente diverse. Si distingue in a. di attribuzione e a. di proporzionalità. analogiaA. di attribuzione è quella di un termine che conviene a diverse cose in ragione del loro rapporto a un’altra, alla quale soltanto il termine si applica propriamente e principalmente. Così il termine ‘sano’ non si dice solo del corpo, ma per analogia si dice egualmente dell’alimento o del clima, che producono la sanità del corpo, e del viso che esprime la sanità del corpo. analogiaA. di proporzionalità è quella di un termine che conviene a più cose, in ragione di una similitudine di rapporto. Per es., ‘visione’, riferita sia all’operazione dell’occhio sia a quella dell’intelletto, non dice la stessa cosa in tutti e due i casi, bensì una cosa simile nel rapporto con l’occhio: l’occhio sta al suo oggetto come l’intelletto sta al suo. L’a. di proporzionalità ha importanza relativamente al problema della conoscenza di Dio da parte dell’uomo.
Si è in presenza di un’a. tra due fenomeni fisici differenti quando i fenomeni in questione sono retti da equazioni identiche, cosicché gli sviluppi formali della teoria di uno sono validi anche per l’altro, a parte il diverso significato dei simboli nelle equazioni descrittive. Per es. l’equazione di Laplace Δ2V=0 si presta a descrivere svariati fenomeni fisici, i quali quindi, si corrispondono analogicamente tra loro: andamento di campi elettrostatici (V è allora il potenziale elettrostatico), moti di fluidi (V è il potenziale del campo di velocità), propagazione del calore in mezzi omogenei (V è la temperatura), trasporto molecolare (diffusione) di materia (V è la concentrazione) ecc. L’esistenza di un’a. offre la possibilità di effettuare lo studio di fenomeni, anche assai complessi, su modelli analogici.
La qualifica analogico, in contrapposizione a digitale, si dà a dispositivi, apparecchi, strumenti che trattano grandezze sotto forma analogica, rappresentate cioè da altre grandezze legate a esse da una relazione di analogia. È uno strumento analogico, per es., un ordinario strumento di misurazione a indice, in quanto la grandezza sotto misurazione è rappresentata analogicamente dallo spostamento lineare o dalla deviazione angolare dell’indice.
Procedimento di cui si valgono tendenze poetiche moderne, come l’ermetismo e la ‘poesia pura’ che, per esigenza di una maggiore intensità lirica, cercano di rinnovare il linguaggio poetico fuori d’ogni comune nesso logico e sintattico, sostituendo al rapporto tradizionale della comparazione il rapporto di identità. Effetto primo del procedimento analogico è la soppressione del ‘come’: «Le mani del pastore erano un vetro levigato da fioca febbre» (Ungaretti). Esempi affini si riscontrano in ogni epoca, soprattutto nella letteratura secentesca, in rapporto con l’uso e il gusto barocco della metafora.
Armonia o regolarità di rapporti tra gli elementi linguistici, che i grammatici greci della scuola alessandrina considerarono come principio fondamentale della lingua, in opposizione ai grammatici della scuola di Pergamo che vedevano tale principio nell’irregolarità o anomalia.
In linguistica storica, s’intende per a. l’influenza assimilatrice esercitata da forme linguistiche dotate di una particolare forza attrattiva. Così, per es., il dittongo -ie- nelle forme mietiamo, mietete è dovuto all’analogia con le forme mieto, mieti ecc. in cui esso, perché accentato, era regolare. Un fenomeno di a. è, nel passaggio dal latino all’italiano, l’assorbimento dei neutri di seconda declinazione nel paradigma dei maschili, una volta che la scomparsa delle consonanti finali aveva annullato la differenza del nominativo singolare: dono-doni (dal lat. donu[m]-dona) per a. di lupo-lupi (da lupu[s]-lupi). L’a. tende a semplificare la memorizzazione delle strutture linguistiche.