Fiume dell’Asia orientale (2000 km; 4416 se si computa il fiume Cherlen; bacino idrografico di 2.050.000 km2), chiamato in cinese, Heilong Jang, «il fiume del drago nero», per il colore nerastro delle acque. Si forma per la confluenza dello Šilka (530 km, di cui 370 navigabili), che nasce dal versante meridionale dei monti Jablonovyj, e dell’Argun′ (navigabile per 725 km), che trae origine dal Lago Hulun, di cui sono immissari il Cherlen e il Kalka. Dopo l’unione di Šilka e Argun′, il corso dell’A. forma un ampio arco a N, scorrendo, più oltre, in direzione SE in mezzo ad alte ripe rocciose. La valle si allarga più avanti e si copre di fitte foreste. Riceve a sinistra, ai margini di una pianura stepposa, i fiumi Zeja e Bureja. Dopo un altro arco a SE, la valle diventa piana e ospita numerosi laghi. Vi confluiscono da destra il fiume Songhua, che raccoglie buona parte delle acque della Manciuria (è navigabile per 1200 km) e l’Ussuri; da sinistra, invece, presso la foce, il fiume Amgun′. L’A. sbocca finalmente in una baia molto estesa, nello stretto di Tartaria, presso la parte sud-occidentale del Mar di Ohotsk. La maggior parte del corso è navigabile, ma, come per i suoi affluenti, il traffico rimane sospeso nel periodo invernale. Politicamente il fiume segna il confine tra la Cina (Manciuria settentrionale) e la Russia. La sua valle è attraversata dalla ferrovia transiberiana e dalla linea Bajkal-Amur.
Dal fiume prende nome l’oblast′ della Russia (363.700 km2 con 881.091 ab. nel 2006), nella Siberia sud-orientale. A S il fiume ne segna il confine con la Manciuria settentrionale, a N è limitata dai monti Stanovoj. Il territorio, prevalentemente montuoso a NO, si allarga a SE nella fertile pianura di Zeja-Bureja, importante zona agricola. Giacimenti di carbone, minerali di ferro, oro; notevole industria idroelettrica.