Genere di piante Monocotiledoni della famiglia Bromeliacee, con poche specie, dell’America tropicale; si coltivano per i frutti, per ornamento e per le fibre tessili delle foglie.
L’esponente più noto del genere, A. sativus, è coltivato in molti paesi tropicali (Hawaii, Messico, Brasile, Costa d’Avorio, Thailandia, Filippine, India ecc.) o subtropicali (Azzorre, Natal, Queensland). Si tratta di una pianta perenne con foglie lunghe, generalmente aculeate al margine, ha fiori in ricche spighe, stipati attorno all’asse, ciascuno all’ascella di una brattea. L’ovario è infero, i sepali e i petali sono liberi. Il frutto, lungo fino a 35 cm, è un sincarpo, simile a una pigna, sormontato da un ciuffo di foglie (corona); è formato dai singoli frutti (bacche), saldati fra loro e con le brattee, fattesi carnose, delle quali sporgono solo le estremità; è dolce-acidulo, profumatissimo, ricco di vitamine; si raccoglie quando è ancora abbastanza duro ed è appena iniziata la colorazione in giallo, perché resista al trasporto. La coltivazione ha dato origine a varie razze, diverse l’una dall’altra per il frutto più o meno grosso (cilindrico o conico, giallo, rossiccio, violaceo ecc., più dolce e più acido), o per le foglie spinose o inermi ecc.
Olio essenziale di a. Soluzione alcolica di butirrato di etile, non estratta dal frutto, ma preparata artificialmente; per il gradevole odore di a. è usata in profumeria e in pasticceria.