Prete di Sicca Veneria (oggi el-Kef, in Tunisia), due volte scomunicato in Africa, probabilmente per comportamento immorale, ambedue le volte ricorse, contro il diritto accolto in Africa, al vescovo di Roma, prima Zosimo, poi Celestino II, dai quali fu rinviato in Africa e reintegrato nelle sue funzioni (418 e 426): ma, ritornato in Africa, lo stesso A. nel 426 si confermò reo innanzi a un concilio a Cartagine. L'episodio, e il valore del divieto africano di appello a Roma, hanno avuto echi nelle controversie moderne, dalla Riforma in poi, sul primato del pontefice romano.