Nell’architettura medievale, importante monumento sepolcrale di struttura complessa, a volte contenente le spoglie di un santo (a. di S. Domenico a Bologna, sec. 13°-15°; a. di S. Pietro Martire a S. Eustorgio a Milano, sec. 14°), o un tipo di tomba monumentale libera, sistemata in spazi esterni, destinata a personaggi di un certo rilievo (a. dei glossatori a Bologna, a. Scaligere a Verona).
A. dell’alleanza Cassa contenente le due tavole della Legge, l’oggetto più sacro degli Israeliti, centro del culto divino. Aveva il nome di arōn ed era detta A., oltre che dell’alleanza, di Yahweh, di Dio, della testimonianza. Era di legno d’acacia, ricoperta all’esterno e all’interno da lamine d’oro puro, con quattro anelli d’oro per le stanghe di trasporto; sopra stava il propiziatorio, sui lati del quale erano collocate due figure di cherubini, fra le cui ali si riteneva stesse seduto Yahweh. La Bibbia non ne fa più menzione da quando è collocata da Salomone nel Tempio di Gerusalemme.
A. di Noè Cassone di giunchi intrecciati (ebr. tēbah), galleggiante, che Noè avrebbe costruito per ordine di Dio, per salvarsi dal diluvio insieme con la famiglia e con esemplari delle specie animali. È descritta dalla Genesi come una vera e propria cassa, munita di tetto o coperchio apribile, di una porta di fianco e di un’apertura per illuminazione e aerazione. Allegoricamente, in quanto luogo di rifugio, è stata intesa come simbolo della Chiesa, di Gesù Cristo e della Madonna.
Nell’amministrazione di età imperiale romana, qualsiasi tipo di cassa pubblica.