Musicista (Fusignano 1653 - Roma 1713). Studiò a Faenza, a Lugo, a Bologna, dove fu allievo (circa 1666-70) di Giov. Benvenuti. Dal 1670 accademico filarmonico di Bologna, passò nel 1671 a Roma e vi studiò composizione con M. Simonelli. Salito rapidamente in alta fama, nel 1679 presentò la prima sua opera di cui ci sia rimasta notizia: una sonata per violino e liuto. Nel 1675-78 (salvo un viaggio, nel '77, forse in Germania) fu nell'orchestra di S. Luigi dei Francesi e agli inizî del 1679 primo violino (direttore d'orchestra) al teatro Capranica. Dallo stesso 1679 all'80 pare sia stato nuovamente in Germania. Dal 1681 si stabilì a Roma, dove dal 1687 al 1690 fu maestro presso il card. Benedetto Pamphili, poi (nel 1700 ?) al servizio del card. Pietro Ottoboni, vicecancelliere di S. R. Chiesa, quale primo violino e direttore dei concerti alla Cancelleria. Fu sepolto nel Pantheon. Pubblicazioni: op. I (1681) Sonate da chiesa a tre col basso per l'organo; op. II (1685) Sonate a tre, ecc. (da camera); op. III (1689) Sonate (da chiesa) a tre. ecc.; op. IV (1694) Sonate (da camera) a tre, ecc.; op. V (1700) Sonate a violino e violone o cembalo; op. VI (1714) Concerti grossi con duoi violini e violoncello di Concertino obligati e duoi altri violini, Viola e Basso di Concerto grosso, ecc. Quale compositore, il C. è la più alta espressione di un'epoca di singolare fervore nel campo della musica strumentale solistica e d'insieme. Con lui le architetture della sonata e del concerto si ampliano e si compongono in ordini di ellenica proporzione. Il suo stile ci mostra un superamento di quell'impersonalità che si avverte (fuorché in G. Frescobaldi) nella strumentalità secentesca, e un presentimento dell'individualismo che - già chiaro in A. Vivaldi - si affermerà nella lirica degli strumentisti italiani del sec. 18º. Egli sta tra due epoche e, in questa sua capacità di sintesi e di ricerca, in questa sua ricchezza di sentimenti e di presentimenti, di realizzazioni e di aspirazioni, racchiuse in architetture nettamente stagliate ma non rigide, disciplinate ma elastiche, si misura la sua altissima importanza storica. Anche quale tecnico il C. sta tra due epoche, ed è il maestro diretto o indiretto di un gran numero di celebri violinisti.