Classe di funghi Eumiceti con micelio di norma pluricellulare, ife uni- o plurinucleate, membrana di micosina. La riproduzione vegetativa avviene per mezzo di conidi, clamidospore, gemme, picnidi; esistono anche stadi duraturi, spesso molto consistenti (sclerozi).
Caratteristica principale degli A. è il modo di origine delle spore aploidi ( ascospore), prodotte per meiosi negli aschi (fig. 1); questi sono le cellule terminali di ife derivanti da un ascogonio (omologo a un oogonio), spesso prolungato in un filamento (trigogino). L’ascogonio di norma viene fecondato da nuclei anteridiali; l’unione dei 2 nuclei gamici (cariogamia) non è contemporanea alla fusione del citoplasma (plasmogamia) e ha luogo più tardi nel primordio dell’asco. Nello stesso tempo dall’ascogonio fecondato si originano parecchie ife, con cellule binucleate (cellule a dicarion), dette ife ascogene, le cui cellule terminali sono appunto gli aschi. Poiché tutti questi fenomeni gamici si producono durante lo sviluppo dei ricettacoli (ossia la parte del micete che si sviluppa dal micelio ed è comunemente detta fungo), nell’alternanza di generazione prevale il gametofito. Lo sporofito (detto dicariofito) è rappresentato soltanto dalle ife ascogene e dagli aschi e gli stessi ricettacoli constano in buona parte di un intreccio di ife uninucleate con nuclei aploidi. In certi A. però il processo fecondativo e i relativi apparati sono più semplici; talora si ha apogamia. Nell’asco il nucleo zigotico, originato per cariogamia, dà origine per meiosi a 4-8 (numero normale), 16 fino a 1024 nuclei sporiali: attorno a ciascuno di questi si raccoglie una parte del citoplasma dell’asco e si forma una membrana: così si originano le spore, le quali diventano libere per rottura o disfacimento della parete dell’asco e poi danno origine ai miceli. Talvolta le spore diventano pluricellulari entro l’asco. Gli aschi, liberi o rinchiusi dentro speciali cavità, sono spesso riuniti a formare uno strato, detto imenio (fig. 2C), dove sono frammisti a ife sterili, dette parafisi, e a cistidi, produzioni piliformi o vescicolose, aventi varie funzioni. L’imenio a sua volta è libero e superficiale o localizzato sopra o dentro organi variamenti foggiati, detti ascocarpi o corpi fruttiferi o ricettacoli e di cui si distinguono vari tipi: apotecio (fig. 2B), se è ampiamente aperto a guisa di scodella, cleistotecio se chiuso; peritecio (fig. 2A) se munito di uno o più fori, molti periteci sono immersi in una massa miceliare, detta stroma.
A. Engler divise gli A. in 3 ordini: Spermoftorali, Euascali e Laboulbeniali. Le Euascali comprendono la maggior parte degli A. e si dividono in 12 sottordini. Esistono altre classificazioni, più recenti, che differiscono notevolmente da quella di Engler. In una di queste gli A. sono suddivisi in Emiascomiceti o Emiasci (Saccaromicetali, Tafrinali), Plectomiceti (Euroziali), Pirenomiceti (Erisifali, Sferiali), Discomiceti (Pezizali, Tuberali, Eloziali ecc.). Sono note circa 40.000 specie; alcune sono molto importanti (➔ saccaromicete; segale), parassite, saprofite o simbiotiche (come i funghi dei licheni e delle micorrize); poche sono eduli (➔ Elvellacee); la maggior parte vive da saprofita, cioè a spese delle sostanze organiche morte, contribuendo alla decomposizione di queste.