Termine coniato da E. Bleuler per designare la perdita del contatto con la realtà, con conseguente chiusura in un mondo radicalmente irrelato agli altri. I primi studi hanno presentato l’a. come un sintomo fondamentale delle schizofrenie, mentre i successivi lo hanno definito come il loro elemento caratteristico. La perdita del contatto con il reale frammenta l’unità psichica della persona, liberando i sistemi pulsionali primitivi; la spinta regressiva conduce il soggetto a installarsi nell’immaginario, ritrovando le tecniche dell’autoerotismo primitivo e costruendo un mondo labirintico, astratto e simbolico, difficilmente decodificabile e progressivamente impoverito nelle sue formulazioni.
L’ a. infantile precoce insorge entro i primi due anni di vita ed è caratterizzato da: ritiro dalla realtà; deficit notevole nello stabilire relazioni normali; ritardo intellettivo con isolotti di funzioni normali; difficoltà ad acquisire il linguaggio e a servirsene; risposte abnormi ad alcuni stimoli sensoriali (in genere suoni); movimenti peculiari, dall’immobilità alle ripetizioni monotone e alle ipercinesie; osservanza di rituali e attaccamento eccessivo a oggetti e persone, con intense reazioni emotive alle variazioni ambientali. Il trattamento psicoterapeutico, impegnativo e prolungato, può avere prospettive favorevoli, ma spesso residua una particolare fragilità emozionale e relazionale.