al-Ẓawāhirī, Ayman. - Fondamentalista egiziano (Il Cairo 1951 - Kabul 2022). Proveniente da una facoltosa famiglia della borghesia egiziana, a soli quattordici anni si unisce ai Fratelli musulmani, per poi entrare, qualche anno più tardi, nelle fila del gruppo islamico radicale al-Jihād, diventandone uno dei leader; nel frattempo frequenta la facoltà di medicina e si dedica allo studio delle lingue. Negli anni Ottanta, in Afghanistan, partecipa alle rivolte anti-sovietiche e conosce O. Bin Laden: inizia qui un sodalizio che durerà oltre vent’anni. Tornato in patria porta al-Jihād su posizioni sempre più integraliste, ha rafforzato i legami con al-Qā'ida, e svolto un ruolo di primo piano negli attentati dell’11 settembre. Inserito dagli Stati Uniti nella lista dei terroristi più ricercati, dopo l’inizio della guerra in Afghanistan (2001) ha fatto perdere le sue tracce, rifugiatosi probabilmente in Pakistan insieme a Bin Laden, in seguito alla cui morte (maggio 2011) è stato designato capo di al-Qā'ida. Nell'agosto 2022 il leader politico ha perso la vita nel corso di un’operazione condotta dalla CIA, subentrandogli alla guida dell'organizzazione terroristica Saif al-Adel.