Giureconsulto (Perugia 1319 o 1327 - Pavia 1400), uno dei maggiori del Medioevo. Discepolo di Bartolo da Sassoferrato, insegnò nelle univ. di Bologna, Perugia, Pisa, Firenze, Padova, Pavia. Dominò tutti i campi del diritto: fu canonista oltre che civilista, e lasciò ampî commentarî a tutto il Corpus iuris civilis e alle Decretali di Gregorio IX; scrisse inoltre molti trattati minori, ma non di tutti quelli che vanno sotto il suo nome è sicura la paternità. La sua opera scientifica, con quella del suo maestro, rappresenta il massimo risultato raggiunto dalla scuola giuridica dei commentatori. Acutissimo nella risoluzione dei casi controversi e nell'inquadramento dei nuovi istituti che sorgevano dalle condizioni economiche e sociali dei tempi nuovi, U. rivela l'eccellenza del suo spirito pratico ancora di più e ancora meglio nella sua vasta opera di consulente. Tra i suoi consilia sono famosi i due pareri dati nel 1381 e nel 1395 sulla nuova materia della cambiale. Temperamento filosofico, toccò le vette più alte della teoria generale del diritto, ma, polemista vivace, talvolta abusò della dialettica e cadde in contraddizione con sé stesso; cosa di cui fu rimproverato. La critica tuttavia non tenne nel giusto conto l'eccezionale sensibilità e la versatilità di intelletto che consentirono a U. una fresca intuizione della multiforme vita del diritto.