Nell’architettura romana, edificio rettangolare con navata centrale fiancheggiata da navate minori, divise da colonne o pilastri (fig.); si apriva sul foro della città ed era centro di riunioni, di affari e luogo dove si amministrava la giustizia.
A Roma la prima b. fu costruita nel 184 a.C. da Catone il Censore e detta Porcia; seguirono la Emilia (179 a.C.), la Sempronia (170 a.C.), la Opimia (121 a.C.). Del periodo imperiale sono la Ulpia nel foro di Traiano (112 d.C.) e quella di Massenzio e Costantino sulla via Sacra. Altre b. prendevano nome dalle merci che vi si vendevano: argentaria, vestilia, vascolaria, floscellaria.
Fuori di Roma ogni municipio aveva generalmente la propria b.: ricca di decorazione è quella di Leptis Magna. Inoltre i palazzi imperiali ebbero b. private come quelle del palazzo dei Flavi sul Palatino, e quella della Villa Adriana. Riccamente decorata di pannelli di opus sectile era quella costruita sull’Esquilino dal console Giunio Basso nel 4° sec. d.C.
In ambito cristiano, la b. è una particolare tipologia di chiesa (➔), così detta per la derivazione dal tipo architettonico della b. romana.