Seconda lettera dell’alfabeto greco (maiuscolo Β, minuscolo β).
Secondo il metodo di J. Bayer, la lettera β è usata per indicare, in ogni costellazione, la seconda stella in ordine decrescente di luminosità.
In fisica, β indica la cosiddetta velocità romeriana, cioè il rapporto tra la velocità di un corpo e quella della luce nel vuoto; è inoltre usata come simbolo del coefficiente di dilatazione termica di volume; in fisica del plasma, indica il rapporto tra la pressione dinamica e la pressione magnetica; in elettronica, è il simbolo del guadagno di corrente di un transistore connesso come amplificatore con emettitore a massa quando il potenziale del collettore sia mantenuto costante.
Si osserva sperimentalmente che alcuni nuclei emettono spontaneamente un elettrone (o un positrone) con una tipica distribuzione continua in energia; per la conservazione dell’energia, della quantità di moto e del momento della quantità di moto deve essere emesso, insieme all’elettrone (o al positrone), un antineutrino (o un neutrino). Il decadimento è cioè dovuto al processo n → p + e– + ν̄ (ovvero p → n + e+ +ν) che ha luogo nel nucleo (teoria di Fermi). Il decadimento b. è provocato da un’interazione debole ed è stato il primo processo causato da questo tipo di interazione che sia stato osservato sperimentalmente. La prova sperimentale dell’esistenza del neutrino (o dell’antineutrino) è stata ottenuta studiando il processo inverso del decadimento beta.
Particelle emesse dai nuclei di certe sostanze radioattive, costituite da elettroni veloci.
Funzione beta Funzione (integrale euleriano di 1ª specie) delle due variabili reali positive p, q,
Tale funzione è collegata alla funzione gamma dalla relazione B(p, q)=Γ(p) Γ(q)/Γ(p+q) che permette di definire la funzione b. anche per valori reali negativi o complessi di p, q. Per ogni α tale che sia 0⟨α⟨1, risulta poi Β(α, 1−α)=π /sen π α.