Consorzio di alberi d’alto fusto, arbusti ed erbe risultante dallo sfruttamento, da parte dell’uomo, delle risorse forestali originarie. Un b. potrebbe essere definito foresta addomesticata per ricavarne legname, strame ed altre risorse (➔ foresta).
Nel b., lo strato arboreo determina sugli strati sottostanti condizioni di vita ben diverse da quelle alle quali questi ultimi sarebbero soggetti se occupassero da soli il terreno: le foglie degli alberi assorbono gran parte della luce solare che altrimenti colpirebbe il suolo ed emettono grandi quantità di vapore acqueo, che inumidisce l’aria all’interno del bosco aumentandone l’inerzia termica. Si parla in questo caso di microclima nemorale, dal quale dipendono numerose specie animali e vegetali che vivono esclusivamente nel sottobosco. I b. si distinguono in diverse tipologie:
a) per costituzione, per cui sono b. puri quelli formati da una sola specie arborea, e b. misti quelli costituiti da più specie arboree;
b) per natura delle piante, che distingue b. di aghifoglie, di latifoglie e misti;
c) per origine, per cui se gli alberi sono derivati da disseminazione naturale abbiamo i b. naturali, mentre se gli alberi derivano da interventi di rimboschimento operati dall’uomo producono b. artificiali;
d) per forma di governo cui vengono sottoposti dal selvicoltore, per cui i b. sono detti d’alto fusto o fustaie, dove gli alberi si lasciano crescere fino alla maturità e la rinnovazione è di solito spontanea e cioè per semi, mentre sono cedui quelli che vengono tagliati a periodi e nei quali la rinnovazione si ha per emissione, da parte della pianta madre rimasta nel terreno, di nuovi getti (polloni); dall’abbinamento in uno stesso b. di fustaia e ceduo risulta il ceduo composto.