Città degli USA (599.351 ab. nel 2007), capitale del Massachusetts, sulla costa dell’Oceano Atlantico, nell’omonima vasta baia, movimentata da estuari fluviali (Neponset, Charles, Mystic) e penisole (su quella centrale, Trimountain o Tremont, si formò il primo nucleo urbano), collegate fra loro da ponti e gallerie sottomarine. Lo sviluppo della città ha dato luogo a una vasta area metropolitana (con oltre 4.425.000 ab.), dove i quartieri orientali e meridionali ospitano gran parte delle attività terziarie e industriali, quelli occidentali e settentrionali svolgono prevalenti funzioni residenziali. Le attività manifatturiere tradizionali riguardano i settori metalmeccanico, chimico, tessile, alimentare, editoriale e dell’abbigliamento; rilevanti le produzioni ad alta tecnologia (concentrate lungo la Route 128, analoga per importanza alla Silicon Valley californiana) e le attività terziarie (finanziarie). Tradizionale mercato di lana, pellami e materie prime importate, B. è notevole porto e nodo di comunicazioni terrestri.
B. fu fondata da un gruppo di protestanti inglesi guidati da John Winthrop e sbarcati nel giugno 1630. Mantenne il suo carattere rigidamente puritano finché restò in vigore la Carta della Compagnia della baia del Massachusetts, che garantiva alla città libertà quasi assoluta. Nel 1684 la Corona inglese impose un governatore coloniale di nomina regia e il suo potere prevalse sempre più, man mano che si venne formando un’aristocrazia desiderosa di modellarsi su quella della madrepatria. La reazione e il desiderio di autonomia, accresciuti dalla concorrenza marittima e commerciale, si manifestarono nel ventennio rivoluzionario (1761-84), quando B. resisté al Parlamento che impose nuove tasse ed ebbe luogo il massacro di B. (1770), sanguinoso conflitto fra la popolazione e le truppe regie.
Il 16 dicembre 1773 un gruppo di cittadini gettò a mare il carico di tè di tre mercantili inglesi ( B. teaparty), dando inizio alle lotte per l’indipendenza. Il generale T. Gage sbarcò allora con numerose truppe, ma capitanati da G. Washington i ribelli costrinsero gli Inglesi ad abbandonare B. per sempre. Si affermava intanto una nuova classe borghese, che si arricchiva con i traffici dei velieri rapidi (clippers) e dei primi piroscafi. Famiglie di larga agiatezza e di raffinata cultura impressero alla città un carattere conservatore ma anche liberale. B. animò del suo spirito la guerra di Secessione, ma all’opposizione alla schiavitù non erano estranei i suoi interessi di città che da porto si trasformava in sede d’industrie e che s’ingrandiva grazie a una numerosa emigrazione. Molti nomi illustri nella storia politica e culturale degli USA provengono dall’alta borghesia liberale bostoniana.
B. conserva alcuni edifici dell’epoca coloniale: Christ Church (1723); Old State House (1748); Faneuil Hall (1762-63, ricostruita nel 1890); King’s Chapel (1749-58, P. Harrison). Tra la fine del 18° sec. e il 1872, anno di un devastante incendio, la città si avvalse dell’opera di importanti architetti come C. Bulfinch (State House, 1793-1800; Harrison Gray Otis Houses, 1796-1806), A. Parris (St Paul’s Church, 1819; Quincy Market, 1825), A. Gilman (Hotel Pelham, 1857) e Gridley J.F. Bryant (Old City Hall, 1865). Le maggiori imprese del successivo rinnovamento edilizio comprendono alcune importanti istituzioni, come la Boston Public Library (1890, McKim), la seconda per grandezza degli USA; lo I. Stewart Gardner Museum (1903); il Museum of Fine Arts (1915, G. Lowell). Un’intensa attività progettuale ha sempre caratterizzato e rinnovato la città: City Hall (1967, Kallman, McKinnell & Knowles); Boston State Service Center (1973, P. Rudolph); John Hancock Tower (1976, L.M. Pei); ampliamento del Museum of Fine Arts (1981, L. M. Pei); Genzyme Center (2003, Behnisch Architects); Institute of Contemporary Art (2006, Diller, Scofidio e Renfro).