Governo di un califfo e territorio sotto il suo dominio. Istituito dopo la morte di Maometto (8 giugno 632), il califfato ha avuto termine nel 1258, con la conquista di Baghdad da parte dei mongoli.
Alla sua morte Maometto non aveva indicato il suo successore alla guida della comunità. La scelta cadde sull'anziano Abū Bakr, uno dei primi ad avere abbracciato l'islam, che fu nominato califfo (in arabo khalifa, cioè "successore"). Il breve califfato di Abū Bakr (632-634) diede avvio al periodo dei rashidun, i "califfi ben guidati", comprendente lo stesso Abū Bakr, ‛Omar (634-644), ‛Othman (644-656) e ‛Ali (656-660). Costoro, che avevano conosciuto il Profeta, oltre a garantire l'integrità della comunità, organizzarono il nuovo Stato dal punto di vista amministrativo, militare e giuridico (il califfo però non è legislatore, compito questo che spetta solo a Dio). In seguito molti di questi compiti vennero affidati ai loro stretti collaboratori: ministri, ulama ("dotti") e giudici.
Nel 661 salì al potere la famiglia degli Omayyadi, che instaurò un califfato dinastico rimasto in vigore fino al 750 e che spostò da Medina a Damasco la capitale. L'Impero omayyade intanto si ampliava: in Occidente arrivava in Spagna (711), in Oriente giungeva via terra in Transoxiana (attuale Uzbekistan) e via mare nel Sind (Pakistan). Gli Omayyadi fecero costruire alcuni capolavori dell'arte islamica, come la moschea della Cupola della Roccia a Gerusalemme (iniziata nel 692), la grande moschea di Damasco (705-715) e i cd. castelli del deserto nella regione siro-palestinese (od. Giordania).
Nel 749 i membri della famiglia degli Abbasidi guidarono un'insurrezione che sterminò tutti i rappresentanti degli Omayyadi (con l'esclusione di quello che avrebbe fondato più tardi a Cordova il califfato omayyade di Spagna, 912-1027) e che instaurò un proprio califfato dinastico. Gli Abbasidi erano discendenti dello zio di Maometto, ‛Abbās, e richiamandosi a tale parentela legittimavano la loro presa di potere. I califfi abbasidi spostarono la capitale da Damasco a Baghdad, che diventò uno dei maggiori centri culturali e politici dell'epoca, con un particolare contributo in astronomia, matematica, algebra e medicina. Essi governarono fino al 1258, anno in cui i mongoli posero fine al loro potere, ma già verso la metà del 10o sec. il califfato era entrato in crisi, poiché nel vastissimo Impero abbaside molti governatori delle province non sempre riconoscevano nei fatti l'autorità del califfo di Baghdad.