Struttura architettonica destinata a sostenere le campane. Essenzialmente connesso all’architettura religiosa cristiana, isolato o incorporato nell’edificio della chiesa, è generalmente turriforme (donde anche la denominazione di torre campanaria) e sviluppato in altezza per facilitare la diffusione del suono delle campane poste nella sua parte terminale (cella campanaria).
Struttura più semplice ha il c. a vela (fig. A) , costituito da un muro isolato traforato da archetti entro i quali sono istallate le campane.
Legato alla scansione del tempo liturgico, richiamo sonoro e visivo per le comunità dei fedeli, isolato o connesso alla facciata o alla parte absidale della chiesa, il c. ha assolto spesso nel Medioevo, nelle sue forme più imponenti, anche funzioni di carattere civile (di difesa, di adunata ecc.) o di collegamento tra i diversi piani delle strutture architettoniche adiacenti (probabile la sua derivazione dalle torri scalari romane): tra i primi esempi, le torri campanarie circolari di S. Apollinare Nuovo e di S. Apollinare in Classe a Ravenna. La forma cilindrica (fig. B) appare però eccezionale: la maggiore varietà di aspetti ruota infatti intorno al c. a pianta quadrata (fig. C), che sviluppa e varia questa configurazione tipologica a seconda dei linguaggi e delle conquiste tecnologiche dei secoli. La pianta poligonale prevale nel tipo della torre lanterna costruita, con funzioni di c., all’incrocio della navata col transetto delle chiese cisterciensi (tiburio).