torre Nome con il quale si indicano costruzioni di vario tipo, a sviluppo verticale più o meno accentuato, talora isolate, ma frequentemente facenti parte di più complessi organismi edilizi.
Nell’architettura assira troviamo l’uso di t. nelle cinte di mura, che si possono calcolare alte fino a 30 m, con merlatura. Presso gli Egiziani le t. erano limitate solo a qualche fortezza, sporgenti dalle mura. Nelle cinte di mura greche di età classica si avevano t. sia presso le porte sia lungo le cortine. Le mura etrusche erano rinforzate da bastioni, ma non mancarono talvolta t. (Cosa, Falerii Novi), che andarono ad acquistare una rilevante importanza nella struttura degli apparati difensivi romani. Oltre alle t. lignee mobili usate negli assedi si utilizzarono in tutta l’antichità, ma soprattutto durante l’Impero Romano, quelle in murature isolate sia per difesa, sia per segnalazioni, lungo le coste, le grandi strade e il sistema confinario.
Nell’Alto Medioevo una t. campanaria solitamente affiancava l’edificio ecclesiastico (➔ campanile). Alcune chiese della Siria del 5°-6° sec. hanno in facciata t. angolari quadrate destinate a sede di scale, elemento decorativo, o organo di difesa. A Ravenna, t. scalari cilindriche ebbero S. Vitale (6° sec.) e il cosiddetto palazzo di Teodorico (8° sec.). Scambi e influenze si hanno con la costruzione dei minareti (Qairawān, 836 d.C. ca., Cordova, 952 d.C.). La t. comunale del 13°-14° sec. va considerata come una sorta di campanile civico, per la campana che chiamava a raccolta i cittadini. Le t. hanno grande importanza nel sistema difensivo medievale: sorgono frequentemente agli angoli della cinta del castello e fiancheggiano le porte delle città (t. circolari, più spesso quadrate; talora torricelle in aggetto sugli angoli). Sorgono anche t. isolate, come fortilizi delle famiglie gentilizie nelle città e t. isolate, di avvistamento, di difesa o anche t. fiscali, a dominio di un territorio, nelle campagne. Nella città medievale si sviluppa la cosiddetta casa-t. (ne restano molte a San Gimignano; numerose furono a Pisa, Firenze, Bologna, Cremona, Pavia e Roma). Si usarono inoltre t. a difesa dei ponti, dei conventi, degli ospedali. T. isolate furono costruite a difesa del litorale fino al 16° secolo.
Dal Settecento in poi, e specialmente nell’Ottocento, la t. perse ogni funzione militare e fu usata a scopi decorativi, monumentali, industriali, come osservatorio, o come faro. Nel 19° sec. si costruirono t. a struttura metallica (celebre la t. Eiffel a Parigi). Il fascismo recuperò la simbologia della t. con intenti di propaganda (t. littoria). Simile a una struttura a t. è quella dei grattacieli per uffici o polifunzionali e degli edifici d’abitazione multipiani o case a t. (F.L. Wright, Price Company Tower, 1952, Bartlesville; BBPR, Torre Velasca, 1958, Milano; SOM, Sears Tower, 1974, Chicago; C. Pelli, Carnegie Hall Tower, 1991, New York).
T. solare Particolare telescopio, generalmente a struttura verticale, per l’osservazione del Sole. Nello studio del Sole è necessario disporre di telescopi con grandissima lunghezza focale, così da analizzare i più minuti dettagli della fotosfera solare. Poiché la fotosfera dista circa 150 milioni di km dalla Terra, la risoluzione di un secondo d’arco permette di osservare strutture solari di dimensioni di circa 700 km; fenomeni come la granulazione e le spicole hanno dimensioni tipiche di questo ordine di grandezza o inferiori: per es., i tubi di flusso magnetico nella fotosfera sottendono angoli dell’ordine di 0,1″. Nel piano focale di un telescopio, dove si forma l’immagine del corpo celeste in osservazione, le dimensioni lineari D di una struttura di dimensioni angolari a sono date dalla formula D=fa, dove f è la distanza focale del telescopio, e a è espresso in radianti. I rivelatori montati nel piano focale del telescopio possono essere sia lastre fotografiche sia sensori CCD; in entrambi i casi le dimensioni di un elemento di risoluzione (grano dell’emulsione fotografica o pixel del CCD) sono dell’ordine di 30 μm. La distanza focale necessaria per gli studi ad alta risoluzione delle immagini del Sole dovrebbe quindi essere dell’ordine di f=D/a=30/0,1=60 m. Data la grande luminosità del Sole, non è invece importante che il telescopio abbia grandissimo diametro: i risultati migliori si ottengono con un obiettivo di circa 60 cm di diametro, in quanto telescopi più grandi sono maggiormente soggetti agli effetti della turbolenza atmosferica, e quindi producono immagini meno dettagliate. Date le dimensioni, i telescopi utilizzati sono rigidamente fissati al suolo (v. fig.), mentre la luce del Sole viene inviata alla lente di ingresso grazie a un sistema di specchi piani (un celostato o un eliostato), che permette l’inseguimento del Sole durante il suo moto diurno.
Per proteggere le t. solari, in particolare dalle variazioni termiche, la corretta ubicazione del telescopio è fondamentale. A causa dell’altissima risoluzione richiesta nelle osservazioni, la turbolenza, specialmente negli strati più bassi dell’atmosfera, deve essere il più possibile limitata. Il telescopio solare viene quindi preferibilmente costruito in mezzo a un lago, in modo che l’acqua circostante, rimanendo fresca e isoterma, non produca moti turbolenti dell’aria. Inoltre, essendo circondato dalla superficie piatta del lago, il telescopio viene investito da vento che scorre in modo laminare, senza le turbolenze provocate dalla presenza di ostacoli. L’edificio che racchiude il telescopio solare è ricoperto con vernice bianca all’ossido di titanio, in modo da non riscaldarsi apprezzabilmente sotto l’azione dei raggi del Sole. Lo spazio tra l’obiettivo e il piano focale viene preferibilmente evacuato, così da impedire il generarsi di turbolenze nell’aria interna al telescopio. Diverse riflessioni nel tubo evacuato, aumentando il cammino ottico della luce, consentono di ridurre le dimensioni complessive del telescopio. Un esempio di telescopio solare costruito secondo questi criteri è il Big bear solar observatory (BBSO) del California institute of technology, costruito sulle montagne San Bernardino in mezzo a un lago, a 2050 m di altezza; è dotato di uno specchio primario di 1,7 m di diametro che lo rende, nella sua categoria, il più grande del mondo.
Antica macchina guerresca, in forma di t. a più ripiani, fornita di ruote, che si poteva accostare alle mura di città assediate.
Anche la piccola incastellatura di legno che si sistemava sul dorso di elefanti da combattimento e in cui potevano trovar posto alcuni armati.
Struttura o apparecchiatura simile, per l’alto sviluppo verticale, a una t., destinata a operazioni e attività tecnologiche e scientifiche varie. T. di lancio per paracadutisti Traliccio metallico di conveniente altezza per le esercitazioni di lancio. T. di controllo Negli aeroporti, edificio contenente le apparecchiature e gli operatori addetti al controllo del traffico aeroportuale. T. blindata Nella tecnica mineraria, struttura (in muratura, in conglomerato cementizio o in lamiera metallica) talora impiegata nella costruzione di pozzi minerari per attraversare terreni invasi dalle acque. T. d’estrazione Costruzione a traliccio verticale disposta in corrispondenza dei pozzi petroliferi (anche t. di manovra o derrick) e di quelli delle miniere, nei primi per l’ancoraggio dei dispositivi di sostegno e di manovra delle aste di perforazione e delle tubazioni, nei secondi per il sostegno degli organi di sollevamento delle gabbie o degli skip (➔ miniera). T. per missili Sono di 2 tipi: la t. di servizio è la struttura metallica, in genere a traliccio, affiancata al missile nella fase di preparazione del lancio che permette il montaggio del missile, il rifornimento dei propellenti, la verifica delle apparecchiature; viene allontanata dal missile immediatamente prima del lancio. La t. di lancio (o rampa di lancio) è la struttura che sostiene il missile, conservandone la corretta orientazione, nella fase vera e propria di lancio. T. di raffreddamento Apparecchiatura in cui l’acqua, precedentemente impiegata per la refrigerazione di impianti vari (centrali termoelettriche, condensatori, grossi motori), viene raffreddata per effetto di una parziale evaporazione (2-3%) in una corrente d’aria. T. di presa Edificio destinato alla derivazione di acqua da un lago artificiale (➔ presa). T. piezometrica Edificio inserito lungo una condotta d’acqua in pressione (➔ piezometrico).