astronomia G. del Sole Caratteristico aspetto della fotosfera, su cui appare una moltitudine di macchiette brillanti, in continuo movimento e agitazione (granuli) che coprono l’intera superficie solare (eccetto regioni particolari, come i pori e le macchie). La g. è un effetto dei moti convettivi (v. fig.), che rimescolano lo strato del Sole (detto appunto regione convettiva) sottostante la fotosfera: le zone brillanti corrispondono alle correnti convettive ascendenti di materiale più caldo, mentre le zone oscure corrispondono alle correnti discendenti di materiale più freddo.
Bottone vascolo-connettivale che caratterizza le prime fasi del processo di cicatrizzazione; per l’abbondanza di g. nel tessuto connettivo giovane neoformato, quest’ultimo prende il nome di tessuto di granulazione.
Processo con il quale si riduce un materiale in particelle. Più precisamente, il secondo stadio della macinazione (➔), con riferimento alle dimensioni del materiale inviato all’operazione e a quelle del prodotto macinato; nella g. le dimensioni dell’entrata non superano 60-70 mm, mentre il prodotto macinato ha dimensioni fra 0,5 e 10 mm.
Processo con il quale si conferisce forma granulare a molti prodotti polverulenti, perché così essi sono più facili a maneggiarsi e a distribuirsi. Molti fertilizzanti vengono granulati perché in tale stato meglio si prestano a essere sparsi nel terreno con macchine del tipo delle seminatrici (talora insieme allo stesso seme). La g. dei fertilizzanti si effettua in due fasi distinte: dapprima il prodotto da granulare viene inumidito con una leggera pioggia di acqua entro un tamburo rotante; poi il prodotto è essiccato in un secondo tamburo rotante attraversato da gas caldi; si ottiene così un materiale in granuli più o meno grossi che vengono vagliati; le frazioni più grosse sono poi meccanicamente ridotte a granuli più piccoli.
Il granulato è una preparazione farmaceutica per uso orale, in forma di agglomerati di granuli solidi, derivante dalla compattazione di particelle di polveri. Nella tecnica della g. a letto fluido un letto di particelle solide costituite dal prodotto farmaceutico viene mantenuto in sospensione da una corrente ascendente di aria essiccante, mentre sul letto fluido viene spruzzato un liquido che aggrega le particelle dando luogo alla formazione dei granuli. La tecnica del letto fluido richiede un controllo dei parametri di processo molto più accurato rispetto ai sistemi tradizionali di g., ma consente di ottenere prodotti di migliore qualità in termini sia di uniformità di distribuzione dei principi attivi sia di caratteristiche di comprimibilità e lavorabilità, riducendo altresì i tempi di produzione.