Scrittore italiano (Milano 1893 - Roma 1973). Tra i massimi innovatori della narrativa novecentesca, sperimentò uno stile linguistico che fonde in sé lingua nazionale, forme dialettali e usi gergali. Se nella Cognizione del dolore (pubbl. su rivista tra il 1939 e il 1941; in volume nel 1963 e con aggiunte nel 1970; ed. critica commentata a cura di E. Manzotti, 1987), la scrittura barocca è lo strumento di uno scavo interiore sottilmente masochistico e tuttavia già capace di trasformare lo strazio autobiografico nell'emblema di una persecuzione sorda che riguarda tutti, con il Quer pasticciaccio brutto de via Merulana (su rivista tra il 1946 e il 1947 e in volume nel 1957) e con Eros e Priapo. Da furore a cenere (1967), le scelte morali e stilistiche compiute dallo scrittore, all'insegna della indignazione, si inseriscono nella requisitoria di tutta una cultura contro la storia che la tradisce. Al caos insopportabile della vita quotidiana lo scrittore reagisce con la poetica del "pasticcio", di uno stile cioè che utilizzi lo smarrimento del pensiero e i disturbi del linguaggio per affermare la propria aristocratica intolleranza nei confronti della corruzione universale.
Dopo la laurea in ingegneria, esercitò tale professione in Italia e all'estero. Il primo impulso a scrivere gli venne dalla partecipazione, come ufficiale degli alpini, alla guerra 1915-18 (Giornale di guerra e di prigionia, pubbl. solo nel 1955 e, nella redazione più ampia, 1965, poi integrato con il Taccuino di Caporetto, post., 1992), che avviò una riflessione su uomini e cose centrata sui temi della conoscenza e del male (Meditazione milanese, del 1928, ma pubbl. solo nel 1974). Il documento più antico della sua vocazione di narratore (Le bizze del capitano in congedo e altri racconti, post., 1981), risale al 1918 e anticipa il progetto di un romanzo popolare che nel decennio successivo (con Racconto italiano di ignoto del Novecento del 1924-25, La meccanica del 1926-29 e Novella seconda del 1928-30, ma pubblicati rispettivamente nel 1983, nel 1970 e nel 1971) farà da contrappunto alla ricerca filosofica e costituirà poi il lievito segreto degli stessi capolavori: i già citati La cognizione del dolore e Quer pasticciaccio brutto de via Merulana. L'esordio ufficiale di G. risale all'esperienza solariana: presso le edizioni della rivista fiorentina uscirono infatti nel 1931 La madonna dei filosofi, nel 1934 Il castello di Udine. I migliori dei suoi racconti, per la felice commistione del dato più psicologico che culturale della sentitissima estrazione lombarda con la forma mentis scientifica e con il rovello conoscitivo ed espressivo, furono raccolti in L'Adalgisa (1944), il libro del congedo da Milano e dalle illusioni residue di un realismo di stampo ottocentesco che alla città sembravano connesse. Il trasferimento dello scrittore prima a Firenze e poi a Roma sembra favorire la stagione più felice di G., nel momento in cui, a cavallo della seconda guerra mondiale, le ossessioni private si riconoscono nella catastrofe generale e vi trovano la conferma dell'intrusione da lungo tempo presagita del Male o del Caos nella realtà contemporanea. Importante l'attività saggistica di G., soprattutto per I viaggi, la morte (1958), per Il Tempo e le opere (post., 1982) e per la già ricordata Meditazione milanese. Altre opere: Il primo libro delle favole (1952); Novelle del Ducato in fiamme (1953); Accoppiamenti giudiziosi (1963, comprensivo del precedente); I Luigi di Francia (1964); Il guerriero, l'amazzone, lo spirito della poesia nel verso immortale del Foscolo (1967). Postumi sono apparsi varî volumi di lettere: Lettere agli amici milanesi (1983); Lettere a una gentile signora (1983); L'ingegner fantasia. Lettere a Ugo Betti 1919-1930 (1984); A un amico fraterno. Lettere a Bonaventura Tecchi (1984); Lettere a Gianfranco Contini a cura del destinatario 1934-1967 (1988). Da ricordare l'ed. completa delle Opere diretta da D. Isella per l'editore Garzanti (5 voll., 1988-93). Nel 2022 è stato edito a cura di P. Italia il volume Gaddabolario. Duecentodiciannove parole dell'ingegnere.