castità Astinenza dal contatto sessuale.
Nella fenomenologia religiosa, è uno dei modi con cui si acquista la purità necessaria per entrare in rapporto con il mondo divino o, comunque, con la sfera del sovrumano. Alla base di tale astinenza si ritrova anche il concetto di una diminuzione della ‘potenza sacra’ dell’individuo stesso in conseguenza dell’atto della generazione. Perciò la c. è osservata dalle popolazioni di interesse etnologico specialmente nei tempi che precedono azioni importanti per la vita del gruppo (guerra, caccia, pesca ecc.) ed è richiesta presso moltissimi popoli prima di atti del culto o implicanti comunque relazione con il mondo divino.
Nel cristianesimo, che presenta il corpo come tempio vivo dello Spirito Santo in forza del battesimo e degli altri sacramenti ricevuti, la c. è concepita come una virtù morale, ispirata dal rispetto del corpo, che deve essere osservata da tutti, secondo la propria condizione di vita.
Nell’ebraismo, la morale limita l’attività sessuale al matrimonio, considerandola indispensabile per l’equilibrio della coppia.
Nell’Islam, il Corano, pur non consigliando il celibato, raccomanda la c. durante il ciclo mestruale, nel tempo diurno del mese di ramadān e nei legami fuori del matrimonio.