Nei territori tedeschi, a partire dal 13° sec., stato giuridico uniforme maturato dalle singole categorie di soggetti liberi (nobili maggiori, nobili minori, clero, abitanti delle città e, in alcuni casi, contadini). Il principe territoriale era tenuto a rispettare il diritto dei ceti e a ricercare il consenso della dieta, l’assemblea dei loro rappresentanti. La distinzione cetuale riguardò anche l’ordinamento dell’Impero germanico: la Bolla d’oro del 1356 riservò a sette principi l’elezione imperiale, distinguendo il loro stato giuridico da quello degli altri principi. L’ordinamento cetuale si conservò fino al 18° sec. e in alcuni territori fino al 19°.
Ristretta categoria di cittadini, caratterizzata da una particolare condizione sociale e civile, talvolta da peculiari credenze e comportamenti, dal tipo di disponibilità economica, più spesso dall’attività che svolge; in particolare, ceto medio, il vasto insieme di categorie (detto anche classe media), dai contorni sfumati, che si colloca tra la borghesia industriale, ‘degli affari’ e delle professioni da un lato, e il proletariato dall’altro.
Nella sociologia weberiana, gruppo di coloro che godono di particolari privilegi, onori e prestigio sociale, accomunati da un caratteristico stile di vita, da modelli di consumo simili, da un paritetico livello d’istruzione (è detto anche status).