Mostro della mitologia greca, figlia di Echidna, trimembre secondo Omero («davanti leone, di dietro drago, al mezzo capra»), uccisa da Bellerofonte.
Fu riprodotta più volte nell’arte antica in atto di vomitare fuoco dalle tre teste. Famosa è la cosiddetta Chimera d’Arezzo (v. fig.), in bronzo, nel Museo archeologico di Firenze.
Individuo costituito da cellule derivanti da due diverse uova fecondate, unite accidentalmente o sperimentalmente in un qualsiasi momento dello sviluppo. Spesso i gemelli dizigotici mostrano di essere c. per i gruppi sanguigni (scambio di cellule staminali durante la vita fetale).
Le c. sono tuttavia più frequenti nelle piante. Da gemme avventizie originate dal callo dell’innesto operato con due specie diverse, al punto di contatto dei tessuti dei due individui innestati, si originano talvolta rami nei quali, per es., il dermatogeno proviene da cellule di una specie, mentre i tessuti interni da cellule dell’altra specie. Così in Solanum tubingense l’epidermide (che proviene dal dermatogeno) è identica a quella del pomodoro, mentre i tessuti interni sono uguali a quelli dell’erba morella (Solanum nigrum); Cytisus adami è un Laburnum anagyroides rivestito dall’epidermide di Chamaecytisus purpureus. Le c. con questa disposizione dei tessuti si chiamano periclinali. Nelle c. settoriali, la parte destra di un ramo o di una foglia è identica al ramo o alle foglie di una specie, mentre la parte sinistra ha i caratteri di un’altra specie, oppure vi sono settori alterni fra loro con caratteri delle due specie, così, per es., nelle cosiddette bizzarrie degli agrumi, nei fiori di ibridi di Mirabilis jalapa ecc. Nella riproduzione sessuale, rarissima, i semi danno sempre piante che appartengono a una sola specie, perché nelle cellule delle due specie che costituiscono la c. il patrimonio cromosomico resta inalterato e indipendente.
Genere (Chimaera) di Condroitti Olocefali dell’ordine Chimeriformi, della famiglia Chimeridi. Corpo squaliforme, testa compressa e bocca piccola; cute nuda nell’adulto; il maschio ha appendici copulatorie addominali. Chimaera monstrosa vive anche nel Mediterraneo a profondità fra 200 e 1200 m. I generi Callorhynchus e Hariotta appartengono a due famiglie affini. Callorineridi o Rhinochimeridi. Si conoscono molti generi fossili, dal Giurassico al Miocene incluso.
L’ordine Chimeriformi riunisce, oltre alla famiglia Chimeridi, le famiglie Rinochimeridi e Callorinchidi.