Cortile interno di un monastero, compreso tra la chiesa e i vari fabbricati monastici dei quali costituisce l’elemento di comunicazione e di disimpegno, cinto da porticati. Il c. appare nel 5° sec. d.C. Nei grandi conventi i c., spesso a due piani, sono in genere due, uno maggiore connesso alla chiesa, intorno a cui sono costruite le celle per l’abitazione dei monaci e i locali di uso comune; l’altro più piccolo intorno cui sono l’abitazione del priore del convento, la biblioteca, l’infermeria. Nell’interno del c. si trova il pozzo e, in qualche caso, il cimitero dei monaci. Nel Medioevo, specialmente nell’Europa settentrionale, il c. fu adottato anche a fianco delle grandi cattedrali per uso dei canonici. All’arte romanica e gotica appartengono esempi mirabili. Successivamente, lo schema distributivo restò lo stesso, benché alla libera fantasia dei costruttori medievali si sostituì, nelle forme, un linguaggio prevalentemente classico.