Condotto sotterraneo che raccoglie e scarica le acque piovane e i liquidi di rifiuto (➔ fognatura).
C. massima (lat. Cloaca maxĭma) Cloaca costruita in Roma, secondo la tradizione, dagli Etruschi, in periodo regio: dalla Suburra, attraverso il Foro, il Velabro e il Foro Boario, scaricava nel Tevere dopo 600 m di percorso con un arco a tutto sesto alto 4,50 m, tuttora visibile; il canale di pietra gabina, oggi esistente, in parte risale probabilmente ai tempi di Silla e in parte è ricostruzione di Agrippa.
Parte terminale dell’intestino, in cui sboccano anche i condotti del sistema urinario e delle gonadi. Si trova, fra i Vertebrati, nei Selaci, Anfibi, Rettili, Uccelli e Monotremi. Nei Mammiferi la c. si forma nell’embrione, ma permane soltanto nei Monotremi; in tutti gli altri avviene precocemente la separazione del seno urogenitale (sbocco del sistema urogenitale) dalla parte terminale dell’intestino (intestino retto), per la formazione del perineo. Lo stesso nome indica analoghe formazioni di alcuni Invertebrati (per es., Ascidie, maschi di alcuni Nematodi ecc.).