(gr. Κνίδος) Città della Caria. Fu fondata da Spartani o da Argivi e fece parte dell’Esapoli dorica. Sottomessa ai Persiani, passò sotto l’impero di Alessandro Magno e ai Tolomei. Resa libera nel 190 a.C. dai Romani, fu loro alleata.
Lo sviluppo edilizio di C., iniziato nel 5° sec. a.C., seguitò fino all’età imperiale. Le mura cingevano tutta la penisola e chiudevano la città lungo la cresta della collina circostante, sulle cui pendici fino al mare si sviluppava l’abitato, con l’acropoli, due teatri, un mercato, un ginnasio, uno stadio, vari templi (fra cui quello di Apollo Karneios, dove si celebravano cerimonie per i giochi dorici) ed edifici civili. Aveva strade a scacchiera regolare con insule rettangolari, cardine massimo sull’asse dell’istmo fra i due porti. Il santuario maggiore era quello di Afrodite, situato in posizione elevata, con il celebre simulacro di Prassitele.
Scuola medica di C. La più antica scuola medica greca di cui si abbiano notizie. Fiorita nel 5° sec. a.C., era caratteristica la sua concezione empirica della patologia che prendeva in esame le alterazioni dei singoli organi, al di fuori di una visione unitaria dell’organismo vivente.