(fr. Constantine) Città dell’Algeria (462.187 ab. circa), a 650 m s.l.m. nella valle del fiume Rhumel; vera fortezza naturale, è posta su un rilievo che domina la pianura circostante ed è circondata da due lati da gole profonde. Ha aspetto prevalentemente europeo, pur conservando un quartiere indigeno assai caratteristico. Mercato dei prodotti agricoli e forestali della regione circostante, è sede di industrie alimentari, tessili, meccaniche e conciarie.
Secondo i più, C. corrisponde all’antica Cirta, capitale della Numidia dal tempo di Siface; durante le guerre civili P. Sizio vi costituì un piccolo Stato indipendente; con Cesare divenne colonia. Con Diocleziano, divisa la Numidia in due parti, fu capitale della Numidia Cirtensis. Danneggiata dall’usurpatore Domizio Alessandro, fu restaurata da Costantino, che le dette il suo nome. Dopo la conquista araba (7°-8° sec.), per la sua fortissima posizione, ebbe parte essenziale in molti avvenimenti politici e militari dell’Algeria.
Resti preistorici sono stati rinvenuti sull’antica spiaggia di Mausni e nelle grotte dei Piccioni, degli Orsi e del Muflone. All’età punica appartengono i resti del santuario di el-Hofra, e una necropoli. Rimangono resti delle mura romane e bizantine, di cisterne (alcune ancora in uso nella Qaṣba) e di edifici termali, di un acquedotto, d’un arco trionfale.