Genericamente, complesso dei sotterranei di un edificio pubblico, per lo più di carattere sacro o cimiteriale. In particolare, l’ambiente che si sviluppa sotto il presbiterio della chiesa, dedicato alle spoglie o reliquie di un santo. Limitata, nel periodo preromanico, a un vano sotto l’altare (confessione, spesso collegata all’ambiente superiore attraverso una finestrella), la c. prese maggiore estensione nelle chiese romaniche, ove si sviluppò talvolta anche sotto il transetto, con tale altezza da rendere necessaria la sopraelevazione del presbiterio, assumendo l’aspetto di una bassa cappella a volte, con spazi suddivisi da varie file di colonne. In casi piuttosto rari, si estese per tutta l’ampiezza della chiesa, costituendo una vera e propria chiesa sotterranea, che in seguito ebbe spesso la sola funzione di sepoltura e ossario.
C. stomatica Cavità formata dall’introflettersi dell’epidermide nello spessore della foglia di certe piante (per es., l’oleandro), in corrispondenza degli stomi. Le c. stomatiche rappresentano un adattamento all’aridità, in quanto l’aria entro la c., satura di vapore, si ricambia lentamente, limitando l’evapotraspirazione.