sepoltura La maniera in cui si dispone del cadavere, in tutte le civiltà condizionata da tradizioni religiose. Secondo l’orientamento generale di ciascuna religione, un aspetto di quella complessa esperienza nella quale si esprimono le reazioni al fatto della morte può prevalere sugli altri, determinando, tra gli altri riti, anche quello della sepoltura.
Uno degli aspetti più diffusamente rilevati è quello che si esprime nell’impurità attribuita al cadavere. Ciò che è impuro è anche pericoloso, perché l’impurità è contagiosa; onde la necessità di eliminare il cadavere. La maniera più semplice è allontanarlo dall’abitato, portandolo nel bosco o nel deserto; gruppi seminomadi scelgono però spesso la soluzione opposta, di abbandonare, cioè, l’abitato in cui si è verificato il caso di morte, e di trasferirsi altrove. Il timore dell’impurità contagiosa può richiedere addirittura di non far avvenire il decesso nell’abitato: perciò si allontana o si abbandona il moribondo. Il seppellimento in terra (➔ inumazione) può avvenire in forme molto diverse e con vari significati. In certe civiltà si cura in modo particolare la conservazione del corpo (➔ mummificazione): l’uso si fonda su una concezione che non separa perfettamente vita e corpo. Accanto all’inumazione, la più diffusa forma di s. è l’incinerazione (➔ cremazione). Le ceneri poi possono essere trattate in varie maniere, quasi come il cadavere: ora gettate nell’acqua o disperse nell’aria, ora invece rinchiuse in urne e scrupolosamente conservate; in questo ultimo caso l’urna può essere custodita in casa (e può anche imitare la casa, per es. le urne-capanna del Lazio arcaico), o può anche essere sepolta. In ogni caso, le s. rivestono notevole importanza ai fini storico-archeologici, in quanto si rivelano fonti preziose per la comprensione dei riti funerari, dell’arte, della religione e, soprattutto, della struttura sociale ed economica del villaggio o della città cui sono connesse.
Secondo il Codex iuris canonici, dalla s. ecclesiastica – che implica la levata del cadavere per associarlo alla chiesa funerante, le esequie in chiesa e l’accompagnamento alla s. – sono esclusi i non battezzati e alcune categorie di persone (se non hanno dato segni di ravvedimento prima di morire): gli apostati o gli ascritti a setta eretica o scismatica; gli scomunicati o i personalmente interdetti; chi ha disposto di essere cremato quando consti che la cremazione sia stata scelta come negazione dei dogmi cristiani, o con animo settario, o per odio contro la religione cattolica e la Chiesa; i peccatori pubblici (can. 1240).