Seppellimento del cadavere in una fossa scavata dentro terra. È la forma di sepoltura più diffusa e una delle più antiche. Nel Paleolitico superiore abbondanti sono le documentazioni del culto dei morti, con tombe scavate nel terreno dove il cadavere, generalmente supino, era accompagnato dal corredo funebre. Uso caratteristico del Neolitico era quello della sepoltura secondaria, ossia l’i. definitiva era preceduta da una prima deposizione o esposizione, con le quali si otteneva la scarnificazione del cadavere. Con l’età del Bronzo e nella successiva età del Ferro accanto all’i. comparve l’incinerazione. A Roma, durante la repubblica prevalse l’uso dell’incinerazione che continuò sino all’Alto Impero, quando venne sostituita con l’i., imposta dalle religioni orientali e poi dal cristianesimo.
In gran parte delle società umane convivono differenti modalità di trattamento del cadavere (i., sepoltura, cremazione, esposizione, imbalsamazione, mummificazione). L’i. può così essere riservata solo a una parte della popolazione (come in alcune società polinesiane, in cui solo i capi erano inumati, mentre il resto della popolazione era ritualmente sepolto in mare). Molto diffusi a livello etnografico sono i casi di doppia sepoltura: il cadavere viene prima inumato e, quando le ossa sono libere delle carni, viene esumato e deposto in un ossario. Tra i Dayak del Borneo la deposizione secondaria costituisce il vero rito funebre (Tiwah), così come in altre società di lingua austronesiana. L’i. può avvenire in un cimitero o luogo dei morti collettivo oppure nel terreno della famiglia o del gruppo di parentela. I Tikopia delle isole Salomone seppellivano i morti nelle capanne. La tomba stessa può essere individuale e più raramente collettiva. L’orientamento della salma è spesso di rilevante importanza: gli islamici seppelliscono i morti rivolti verso La Mecca, in alcune società dell’Africa occidentale i morti sono sepolti in direzione del mercato, luogo sociale per eccellenza. Anche la postura del corpo (rannicchiato, disteso, seduto) varia da una società all’altra. Così come vari sono i materiali con cui viene avvolto il cadavere prima dell’i. (raramente è sepolto nudo): in stoffe e coperte, in vestiti sontuosi, in bare di legno. Gli Inuit inumavano i morti con le loro slitte, numerose popolazioni di mare utilizzano le canoe come bara. La sepoltura può essere effimera, visibile per poche settimane (come tra i BaNande del Congo, che inumano i loro morti nel bananeto) o, al contrario, monumentale e duratura. L’i. è oggi piuttosto rara in Italia, dove prevale l’uso di seppellire i cadaveri in loculi di cemento o di marmo. Nei paesi dell’Europa settentrionale l’i. è stata in gran parte sostituita dalla cremazione.