Edificio di culto di piccole dimensioni, isolato in modo da costituire un corpo autonomo; o ambiente, più o meno importante per forme e dimensioni, compreso, con la stessa destinazione di culto, nell’ambito di un maggiore e più complesso organismo architettonico, come la c. di un palazzo (la c. palatina, in particolare, è generalmente legata a residenze imperiali o reali), quella di un castello, del cimitero, o le c. annesse a una chiesa, anche con funzioni di oratorio.
Sorte per scopi votivi, funerari, commemorativi o di culto privato, c. isolate sono diffuse in Oriente e in Occidente fin dal periodo paleocristiano: si ricollegano, anche tipologicamente (pianta centrale, copertura a cupola), ai primi martyria e agli antichi mausolei.
Le antiche costruzioni basilicali erano prive di c. incorporate, ma nel 7° sec. sono già ricordati oratoria o praesepia, piccoli ambienti delimitati all’interno delle chiese destinati alla devozione privata o alla custodia di reliquie o di icone; tra 10° e 11° sec. si cominciò a predisporre piccole absidi, nell’abside maggiore, atte a contenere altari, realizzando così il sistema coro-abside con c. radiali; la scuola cistercense affianca all’abside centrale c. quadrate aperte sul transetto. Tra 13° e 14° sec. si diffonde l’uso delle c. aperte nei fianchi del tempio; come elementi costituitivi dell’organismo complessivo sono presenti nella chiesa gotica, dove si distribuiscono sistematicamente fra i contrafforti esterni, o nella chiesa del tardo Rinascimento a navata unica con c. laterali, talvolta tra loro comunicanti con aperture che creano un possibile percorso longitudinale, con effetto architettonico paragonabile a quello delle navate minori. Si arriva così alle ingegnose e ardite realizzazioni barocche, quando la c. diviene parte fondamentale dell’architettura chiesastica, per la possibilità di creare nuovi ambienti con altari e dediche specifiche, con motivi liturgici (c. del Sacramento) o devozionali, e di dare spazio al patronato privato, anche con destinazione funeraria, dando l’avvio a un vero e proprio genere architettonico e artistico.
Tra le c. palatine esempi notevoli sono la c. di Carlomagno ad Aquisgrana e la Sainte-Chapelle del palazzo reale di Parigi, costruita da s. Luigi per custodire reliquie della Passione. Tra altre c. annesse a palazzi o castelli si ricordano la c. palatina (12° sec.) nel Palazzo dei Normanni a Palermo; le c. Sistina (costruita da Sisto IV) e Paolina (da Paolo III) nel palazzo del Vaticano; la St. George’s Chapel del castello di Windsor (iniziata da Edoardo IV e terminata da Enrico VIII); la Queen’s Chapel di Saint James Palace a Londra, per la principessa cattolica Enrichetta Maria (1623-27).
Caratteristiche del Medioevo furono piccole costruzioni, specie di tempietti, all’interno di chiese, dedicati al S. Sepolcro; è erede di questa tradizione il tempietto in S. Pancrazio a Firenze, di L.B. Alberti. Eleganti c. isolate rinascimentali sono la c. dei Pazzi a Firenze, di F. Brunelleschi, e il tempietto di S. Pietro in Montorio a Roma, di Bramante. Caratteristici del periodo della Controriforma sono i Sacri Monti, serie di cappellette collegate da un’ideale unità tematica, talora congiunte da portici e facenti capo a un santuario. Tra le più significative c. del 20° sec. sono la c. del Rosario a Vence, realizzata da H. Matisse (1947-51) e quella di Notre-Dame-du-Haut a Ronchamp, di Le Corbusier (1950-54).
C. aperta (o capilla de indios). Struttura a cielo aperto adiacente a chiese o conventi costruiti dopo la conquista spagnola dell’America Centro-Meridionale, dalla quale gli Indios assistevano ai riti. musica
Dal luogo della chiesa in cui si eseguiva la musica, per estensione, fu detto c. il complesso dei musici e dei cantori che operavano in essa; più tardi il termine designò anche il complesso di musici al servizio di una corte.
Il maestro di c. (Kapellmeister) era il musicista preposto al complesso di esecutori, con compiti di compositore e direttore.
Moltissime c. raggiunsero l’importanza di vere e proprie istituzioni musicali e centri d’educazione e di vita artistica. Le più antiche furono vocali, e la prima di esse fu la Schola cantorum istituita in Vaticano da s. Gregorio Magno. Tra le più importanti si ricordano specialmente la Marciana (Venezia), la Sistina, la Giulia, la Lateranense, quella di S. Luigi de’ Francesi (Roma), quella di Notre-Dame (Parigi), la Kings’s Chapel di Londra, e inoltre le c. private degli Estensi (Ferrara), degli Sforza (Milano), dei Gonzaga (Mantova), degli Alba (Madrid), degli Asburgo (a Praga, a Innsbruck ecc.).
Musica a c. Musica (specialmente ma non esclusivamente sacra) composta in contrappunto a sole voci, senza accompagnamento strumentale.
Tempo (o misura) a c. Tempo tagliato, cioè in 2/2, il cui simbolo è una C attraversata da una perpendicolare.
Nei comuni italiani medievali, nucleo organizzativo, ai fini dell’ordinamento militare, comprendente tutti gli abitanti che facevano capo alla stessa chiesa.